Brambilla racconta la rivoluzione di AcomeA

Come la consulenza, il lending e il trading non sono immuni dall’evoluzione tecnologica, così anche il risparmio gestito sta diventando uno dei settori finanziari più suscettibili all’innovazione.

Non soltanto perché i nuovi strumenti sulla piazza, come i robo-advisor, stanno irrompendo a gamba tesa nel sistema e lo stanno rivoluzionando, ma soprattutto perché l’attività dei gestori si svolge curando i risparmi dei cittadini, siano essi impiegati o imprenditori, famiglie o singoli, ossia persone la cui vita quotidiana è ormai dominata dalla tecnologia.

In questo contesto, seguire l’innovazione significa «rispondere al cambiamento delle abitudini dei clienti, presenti e futuri: pensare che fra 10 anni i giovani vadano ancora in banca, allo sportello, per discutere con il proprio consulente sul proprio piano di risparmio è una follia», afferma Giovanni Brambilla (nella foto), amministratore delegato di AcomeA, sgr indipendente creata nel 2010 da Alberto Foà, già fondatore di Anima sgr, e guidata da Brambilla con i partner Giordano Martinelli e Roberto Brasca.

«Abbiamo già visto come la tecnologia e l’innovazione possono cambiare in modo repentino le nostre abitudini – osserva l’ad – pensiamo all’arrivo dei social network o degli smartphone, la stessa cosa può avvenire nel risparmio gestito», per questo motivo «bisogna essere pronti, preparati», altrimenti «si fa fatica a rincorrere chi è già davanti a noi». È seguendo questa filosofia che AcomeA ha deciso di fare dell’innovazione, non solo quella tecnologica, un pilastro della propria attività e un mezzo per raggiungere un numero sempre maggiore di clienti.

A livello pratico, per la sgr questo significa investire in risorse -il gruppo impiega infatti 12 persone, 8 per la comunicazione e il marketing e 4 per lo sviluppo tecnologico- essere presenti online e sui principali social network come Twitter e Facebook, (dove i diversi account di AcomeA contano rispettivamente oltre 8000 follower e oltre 23 mila like), ma anche adottare per primi soluzioni ancora nuove sul mercato e allargare l’offerta di prodotti e servizi a chi decidesse di affidare loro i propri risparmi.

Dai fondi quotati alla sottoscrizione digitale
Seguendo la strada dell’innovazione e anche portando avanti alcune operazioni di m&a, in meno di sei anni AcomeA è arrivata a gestire masse per 1,4 miliardi di euro ed è riuscita a farsi strada tra le major dell’asset management, in particolare attirando quella parte di clientela solitamente lontana dal mercato. «Dietro al nostro sforzo di innovazione – spiega Brambilla – c’è un duplice obiettivo: avvicinare la finanza ai risparmiatori, abbattendo le barriere che caratterizzano il settore, e quindi semplificare i processi tipici di questo mercato, dalla sottoscrizione alla realizzazione di un piano di accumulo».

Realizzare questi obiettivi «è una grande sfida, percorribile solo da una realtà indipendente da gruppi bancari come è AcomeA. L’assenza di conflitti di interesse ci consente di scegliere in autonomia quali prodotti offrire, senza alcun vincolo da parte dei distributori e sulla base di criteri come la trasparenza e la semplicità». Qualità che, aggiunge, rappresentano un valore aggiunto per i clienti in termini di fidelizzazione.

In virtù di questa indipendenza, AcomeA è stata la prima società di gestione del risparmio a quotare sul mercato ETFplus di Borsa Italiana, il 16 aprile scorso, i 14 fondi comuni aperti che fanno parte della propria offerta. «I nostri prodotti sono accessibili a tutti gli investitori, sia istituzionali che retail, direttamente sul mercato», spiega. Un vantaggio che implica una riduzione dei costi delle commissioni di gestione, le quali diminuiscono ulteriormente nel caso della classe A2 dei fondi della sgr: «Si tratta di fondi solitamente riservati a investitori istituzionali, che prevedono un investimento minimo di 250 mila euro, ma che ora possono essere acquistati anche dagli altri tipi di risparmiatori con investimenti minimi».

Seguendo lo stesso filo conduttore, la sgr ha lanciato una serie di servizi automatici per aiutare i clienti a gestire meglio le proprie posizioni, come ad esempio il servizio “Attiva la cedola”, per ottenere sulla propria posizione un meccanismo di distribuzione dei proventi, o “Reinvesti i profitti”, con cui l’extrarendimento di un prodotto più rischioso può essere reinvestito in uno più tranquillo. L’offerta tecnologica include inotre due applicazioni gratuite, Angel Performance e Angel Costi, per aiutare i clienti e i consulenti finanziari a capire quali siano i prodotti migliori in circolazione, i costi e la conformità della gestione all’andamento del mercato. «Nel futuro il rapporto fra il cliente e il promotore tradizionale e fra le sgr e i distributori sono destinati a cambiare– aggiunge Brambilla – ed è per questo che stiamo lavorando per avere un approccio più b2c rispetto a quello classico b2b». Da qui la scelta di introdurre la sottoscrizione completamente digitale, «per rendere più immediato un procedimento che nel nostro settore è ancora tutto cartaceo, e quindi fermo al secolo scorso».

Una app per risparmiare
Il cuore dell’innovazione di AcomeA sta però in progetti come Gimme5. Si tratta di…

 

 

 

 

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Noemi

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