Cinquanta soci e 560 professionisti ecco la nuova Bdo Italia

L’unione dei team italiani di Mazars e Bdo è praticamente cosa fatta. A parlare, stando a quanto verificato da financecommunity.it, sono le visure camerali. Il 23 luglio scorso le due realtà, stando ai registri della Camera di commercio di Milano, hanno fatto confluire tutte le loro attività in una newco chiamata Alpha Audit spa, depositata il 27 luglio con la firma del notaio Mario Notari.

Da questa newco nascerà poi Bdo Italia. I numeri di partenza sono rilevanti. La struttura che nasce dalla integrazione, secondo i dati depositati e aggiornati a marzo 2015, conterà quasi 560 professionisti e circa 50 soci, occupandosi di revisione contabile, financial advisory e consulenza fiscale. Come confermato da fonti vicine alla situazione, questa nuova società dovrebbe cambiare nome in Bdo Italia, a riprova che l’intenzione dei suoi promotori non è quella di creare una realtà indipendente, ma una struttura affiliata a un network internazionale.

La notizia non è ancora stata ufficializzata ma a quanto sembra già il 28 luglio scorso alcuni dei clienti avrebbero ricevuto a questo proposito una comunicazione ufficiosa da parte dei soci. Le ragioni dietro del passaggio del team italiano di Mazars al network Bdo, spiega una fonte, sono «di carattere strategico».

Nell’ultimo anno e mezzo, Bdo ha seguito come revisore nel nostro Paese diverse quotazioni come ad esempio quella di Bomi sull’Aim di Borsa Italiana. In qualità di advisor finanziario ha invece partecipato, stando alle tabelle di Mergermarket, a 11 deal m&a per un valore totale di oltre 200 milioni di euro. Fra questi figura quello del gruppo Minetti, assistito da Bdo nella cessione del 50% della società ai francesi di Industrial Parts Holdings e quello di Drogheria & Alimentari Spa, venduta a McCormick & Company per 85 milioni. Di recente, poi, ha seguito Lifebrain AG, società di private equity austriaca, nel completamento dell’acquisizione del Centro di Diagnostica Clinica Dott. E. Quarantelli.

Mazars, invece, nello stesso periodo e sempre secondo i dati MergerMarket, sul fronte m&a si ferma a due operazioni, per un valore totale di oltre 40 milioni. Una è la cessione del controllo di Asolo Hospital Service da parte di Guerrato Spa. Come revisore ha invece partecipato ad esempio al prestito sindacato da 28,2 milioni di euro in favore di Fri-El Green Power e al passaggio di Nuvò, società specializzata nella digital trasformation di business tradizionali che si aprono al mondo digitale, all’incubatore H-Farm.

Sul fronte delle attività di debt advisory, invece, il gruppo è stato decisamente più attivo con operazioni per circa 500mln di controvalore. Tra queste figurano l’organizzazione e collocamento del primo US P.P di circa 30 milioni a favore di una società da 150mln di fatturato, la strutturazione di sette operazioni di working capital strutturato per circa 236 milioni, tra cui una cartolarizzazione, e la consulenza nell’acquisizione di nove Credit Rating solicited. Ma anche  la cartolarizzazione da 30 milioni di Suincom, la Ristrutturazione del debito da € 300 mln di Seli e la quotazione di Caleido all’Aim di Borsa Italiana.  

La divisione Advisory ha seguito inoltre cinque operazioni di restructuring del debito per un controvalore del passivo di circa 400 milioni.

A fusione quasi ufficiale, resta ora da capire quali saranno le prossime mosse della capogruppo Mazars in Francia che, di fatto, molto presto avrà la necessità di ricostituire la propria presenza italiana. Nei giorni scorsi, Parigi aveva stigmatizzato l’iniziativa dei collaboratori italiani preannunciando l’intenzione di «opporsi a questa situazione».

Noemi

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