Ferrari saluta Fca e si prepara alla Borsa di Milano il 4 gennaio

Scorporo da Fiat Chrysler e approdo alla Borsa di Milano il 4 gennaio. La strada di Ferrari per il prossimo futuro è ormai spianata e definitiva.

Con il 99,8% di voti favorevoli, l’assemblea dei soci Fca ad Amsterdam ha infatti dato il via libera alla separazione del Cavallino dalla sua casamadre ormai da quasi 50 anni. Un divorzio che  «permetterà all’azienda di sviluppare tutto il suo grande potenziale e consentirà al tempo stesso a Fca di monetizzarne il valore per finanziare il piano di sviluppo 2014-2018», ha detto l’amministratore delegato Sergio Marchionne (nella foto), aggiungendo che dopo la separazione da Ferrari, la valutazione di Fca sul mercato «sarà quella dei produttori di massa».

In quest’ottica, pochi giorni fa Ferrari aveva firmato una credit facility da 2,5 miliardi di euro con dieci banche bookrunner, composta da un bridge loan e un term loan per 2 miliardi complessivi che saranno usati anche per rifinanziare l’indebitamento verso Fiat Chrysler, oltre che altri debiti ed esigenze aziendali. L’operazione, spiegava una nota, rappresenta un passo ulteriore verso la separazione di Ferrari dal gruppo Fca. I restanti 500 milioni riguardano una linea di credito revolving con durata cinque anni che potrà essere utilizzata per finanziare esigenze aziendali e il capitale circolante, spiega una nota.

L’azienda di Maranello, ottenuta l’autorizzazione di Borsa Italiana, debutterà poi a Piazza Affari il 4 gennaio prossimo. Joint book-runner dell’Ipo dovrebbero essere Allen & Company, Bank of America Merrill Lynch, BNP Paribas, JPMorgan, Mediobanca, Santander e UBS Investment Bank, che svolgerebbe anche il rulo di Global Coordinator.

La Borsa è un passo che rientra nella strategia di cresita del gruppo, oltre al consolidamento del settore auto e un ipotetico accordo con General Motors, per il momento archiviato dopo il rifiuto annunciato pubblicamente dal numero uno di Gm Mary Barra.  «Ci sono altre soluzioni meno ovvie – ha però aggiunto Marchionne -, General Motors non è l’unica possibilità. Ma non cerchiamo un fidanzato qualsiasi, dobbiamo scegliere con cura con chi parlare».

Sul piano Fca «confermo che nel 2018 avremo azzerato il debito e faremo 5 miliardi di utili» ha detto il manager. «Non ho ragione di credere che cambieremo obiettivi a gennaio», anche se ci vorrà naturalmente qualche adattamento. Marchionne aveva già detto a fine ottobre che gli investimenti su Alfa Romeo verranno rivisti e potrebbero slittare al 2019-2020; la Giulia, presentata a giugno a Milano, arriverà sul mercato verso la metà del 2016.

 

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