Citel Group, intelligenza meridionale
Utilizzare l’intelligenza artificiale per aiutare le imprese e la pubblica amministrazione nel processo di trasformazione digitale, facendo leva sull’ecosistema di professionalità tecnologiche che si è creato in Campania. Citel Group è innanzitutto una bella storia da raccontare. Perché smentisce diversi luoghi comuni. Primo, che l’Italia non sia all’avanguardia nel processo di digitalizzazione. Secondo, che al Sud non si possa fare impresa e non si possa creare occupazione. Terzo, che soltanto le università del Nord producano talenti.
Nata nel 2000 su iniziativa di Fortunato D’Angelo, Citel Group dal 2007 è guidata dai fratelli Valerio e Diego D’Angelo, il primo amministratore delegato e il secondo direttore finanziario.
«Siamo nati e cresciuti nelle telco», racconta Valerio D’Angelo (nella foto), «e ci siamo progressivamente spostati verso altri settori, puntando sull’intelligenza artificiale e sfruttando le interazioni con la software factory di Napoli che si è andata sviluppando attorno alle università campane (Federico II e Università degli Studi di Salerno) e all’Apple Accademy»…
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