Veneto Banca chiude in rosso di e chiama Ubs per le alleanze
Veneto Banca accelera sulle aggregazioni e affida al ceo Cristiano Carrus (nella foto) di conferire incarico di advisor alla banca d’affari Ubs Investment Bank, che opererà assieme a Rothschild, già nominata in precedenza, per lo studio e la definizione delle future opzioni strategiche del gruppo bancario, in seguito al già approvato progetto di aumento di capitale e contestuale quotazione in Borsa (il ribattezzato Progetto Serenissima).
«Alla luce dell’atteso consolidamento che coinvolgerà il settore bancario italiano – ha dichiarato il board in una nota -, il cda ritiene essenziale lavorare fin da ora, con decisione e tempestività, per poter cogliere le opportunità strategiche che si presenteranno nei prossimi mesi a seguito del rafforzamento patrimoniale del gruppo».
Un’accelerazione quasi obbligata, per il gruppo, considerati i risultati preliminari di bilancio 2015. Il gruppo ha infatti registrato una perdita di 882 milioni di euro, in aumento rispetto ai 770 di settembre 2015, dato che riflette anche il totale azzeramento dell’avviamento di gruppo per circa 418 milioni.
La raccolta diretta è scesa del 5,9% rispetto allo scorso settembre, a 22,5 miliardi di euro (erano 23,9 a settembre), -8,6% anno su anno: perdite che «hanno per lo più riguardato la componente obbligazionaria», dicono dalla spa di Montebelluna.
In vista della quotazione, Veneto Banca ha incrementato le coperture sui crediti deteriorati, pari a 4,9 miliardi, inclusa la controllata Bim, salite al 35,3%, in crescita di 370 punti base rispetto a dicembre 2014. L’incidenza degli npls sullo stock degli impieghi netti è pari al 20,4%. Gli impieghi netti scendono in un anno del 4,7% a 22,7 miliardi, flessione, sostiene il cda, «ascrivibile sia all’adozione di politiche maggiormente prudenziali con alcuni soggetti affidatari che alla domanda di credito ancora non particolarmente vivace».
Quanto al piano industriale, Veneto Banca conferma l’iter di quotazione in Borsa e il contestuale aumento di capitale da un miliardo di euro. I principali obiettivi sono un utile netto di 160 milioni nel 2018 e oltre i 235 nel 2020; un Cet 1 ratio (post aumento di capitale) al 13,0% nel 2018 e al 14,9% nel 2020. A dicembre 2015 il Cet 1 si è attestato al 7,23% mentre il total capital ratio è al 9,06%.