Banca Finint riorganizza la struttura e punta sugli Utp

Banca Finint riorganizza e semplifica la struttura societaria per continuare il percorso di crescita intrapreso negli ultimi anni, mentre la sgr è a lavoro su un nuovo fondo dedicato all’acquisto di Utp corporate dai bilanci bancari.

Il nuovo assetto societario, diventato subito operativo, vede una semplificazione della struttura partecipativa del gruppo guidato da Enrico Marchi (nella foto) con la fusione per incorporazione nella società capogruppo Banca Finint di tre società interamente controllate: Securitisation Services, attiva nella gestione e nel monitoraggio di operazioni di cartolarizzazione, covered bond e finanza strutturata, Finint Corporate Advisors, che svolge attività di consulenza in operazioni di finanza straordinaria, e FISG, leader di mercato nella realizzazione di operazioni di finanza strutturata.

Per effetto dell’operazione di fusione, le partecipazioni attualmente detenute da Securitisation Services Spa passeranno sotto il diretto controllo della banca. Il nuovo assetto permetterà un consolidamento del marchio Banca Finint sul mercato, favorendo l’implementazione di una strategia commerciale condivisa e l’ampliamento della gamma dei servizi offerti in particolare nei settori come la cartolarizzazione ed i minibond, dove il Gruppo è sempre stato pioniere.

La fusione non riguarderà invece Finint Investments SGR, la società di gestione del risparmio, nella quale la capogruppo manterrà la partecipazione diretta.

A tal proposito, la sgr guidata dall’amministratore delegato Mauro Sbroggiò sta lavorando a un veicolo, battezzato Efesto Credit Fund, che dovrebbe acquisire 450 milioni di euro di Utp verso 50 pmi. Il fondo è realizzato in collaborazione con Unicredit, che cederà la maggior parte del pacchetto di unlikely to pay, e doValue, il servicer quotato a Piazza Affari che, attraverso la controllata Italfondiario, svolgerà le attività di servicing e dovrebbe occuparsi di iniettare anche la nuova finanza.

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