Esperia, Viganò in pole per il private banking targato Mediobanca

Inizia a prendere forma il nuovo assetto di Banca Esperia, oggi al 100% in mano a Mediobanca, dopo l’acquisizione del restante 50% della società in capo a Mediolanum lo scorso novembre 2016.

A quanto pare a guidare quella che post fusione diventerà la divisione private della banca dovrebbe essere Angelo Viganò (nella foto), attualmente responsabile dei Clienti UHNWI (Ultra high net worth individuals) di Esperia. 

Ad Andrea Cingoli, attuale amministratore delegato di Esperia, sempre secondo i rumors raccolti da financecommunity.it, sarebbe stato proposto un ruolo di peso all’interno del gruppo, in particolare nella Compagnie Monégasque de Banque, il braccio private banking nel Principato di Monaco. L’integrazione definitiva di Esperia in Mediobanca, riferiscono le fonti, è prevista per ottobre e novembre di quest’anno e solo allora si potrà capire se questi cambi di poltrona verranno realmente realizzati.

Esperia conta oggi 17 miliardi di masse e 80 risorse l’integrazione nel gruppo Mediobanca ha lo scopo di riformulare l’offerta dei servizi di private banking in Italia, creando il nuovo marchio Mediobanca Private Banking; potenziare la piattaforma dei servizi alla clientela mid corporate nell’ambito delle attività CIB, con i 75 banker e le 12 filiali che lavoreranno per sviluppare le attività di gestione e della piattaforma di mid cap e potenziare l’offerta con le sinergie che si formeranno con Spafid (attiva come Multi-Family Office) per la gestione dei servizi fiduciari, con CheBanca! per i prodotti bancari tradizionali, con Mediobanca AM per l’estensione al Gruppo dei servizi offerti dalla fabbrica prodotto di Esperia (Duemme SGR) e con sinergie di costo: nell’arco dei tre anni sono stimati risparmi pari al 20% della base costi di Banca Esperia (circa 15 milioni di euro).

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