Forvis Mazars. I trend di investimento secondo il C-suite Barometer 2024

Nonostante la complessa situazione geopolitica ed economica (conflitti, inflazione, elevati costi energetici e delle materie prime), i leader aziendali internazionali mostrano resilienza, capacità di adattamento, flessibilità e fiducia nelle aree individuate come più strategiche per una crescita economica sostenibile a livello globale. Tra i decisori di tutto il mondo, infatti, prevale l’ottimismo per l’anno in corso, come testimoniano gli investimenti messi in campo e le forti ambizioni di crescita.

È quanto emerge dal C-Suite Barometer 2024, il report annuale di Forvis Mazars – network globale leader di servizi professionali – che coinvolge 800 decisori aziendali chiave di 30 Paesi del mondo, tra cui l’Italia, e che offre una panoramica delle tendenze del mercato e delle trasformazioni che si prevede avranno maggior impatto sulle aziende.

Il “sentiment” dei C-Suite in Italia e nel mondo

I decisori italiani si dimostrano perfino più ottimisti dei colleghi internazionali. Il 100% dei leader in Italia (l’anno scorso era il 90%) prevede, infatti, una crescita nel 2024 (a livello globale sono il 94%) e di questi il 59% (a livello globale solo il 53%) dichiara che si tratterà di una crescita organica. Una prospettiva del tutto positiva, rafforzata da ulteriori evidenze come la previsione di aumento degli investimenti che in Italia sale dal 67% dell’anno precedente all’83%. 

Il barometro Forvis Mazars 2024 evidenzia anche differenze tra le priorità strategiche individuate dai C-Suite italiani e internazionali per i prossimi 3-5 anni. In Italia al primo posto troviamo le strategie di sostenibilità (43%), seguite dall’attrazione e fidelizzazione dei talenti (37%), dalla compliance (33%) e infine dalla trasformazione tecnologia (31%). All’estero, invece, la trasformazione tecnologica (32%) si attesta in cima alle agende, seguita dalla sostenibilità, dall’attrazione e fidelizzazione dei nuovi talenti e dall’espansione internazionale, tutte a parimerito con il 25%.

In Italia, poi, tra le tendenze esterne individuate tra le più impattanti a livello di business per il 2024, troviamo al primo posto l’emergere delle nuove tecnologie (41%), seguite dai prezzi in aumento dell’energia (33%) e dalle aspettative ESG delle autorità di regolamentazione (31%).

Strategie di sostenibilità

Il 96%delle figure apicali intervistate in Italia afferma che la propria organizzazione redige un rapporto di sostenibilità, a fronte del 71% del campione globale, mostrando un notevole incremento rispetto all’anno precedente (78%).

Nove su dieci (90%) si dicono pronti alla nuova regolamentazione ESG e alla relativa rendicontazione, rispetto al 79% in Francia e al 71% in Germania. In Italia ci sono infatti maggiori probabilità che la rendicontazione di sostenibilità sia integrata nella rendicontazione finanziaria (74%) rispetto all’internazionale (49%). Circa il 90% dei leader italiani (in Francia e Germania solo il 50%), inoltre, afferma di aver inserito a budget i costi per l’attuazione delle strategie di sostenibilità e della rendicontazione.

Tuttavia, la comprensione della normativa sulla rendicontazione di sostenibilità rappresenta una sfida per il 39% dei leader, in crescita rispetto al 21% del 2023, così come la raccolta e la qualità dei dati che rimangono le difficoltà principali per il 43% dei decisori. Quasi tutti i responsabili aziendali, sia in Italia che in Francia e Germania, confermano la carenza di competenze interne in ambito di rendicontazione di sostenibilità.

Attrazione e fidelizzazione dei talenti

Anche la capacità di attrarre nuovi talenti rappresenta una delle principali aree di investimento per i C-Suite italiani. Quasi la metà degli intervistati (45%) dichiara, infatti, di riscontrare difficoltà a reclutare collaboratori qualificati, una percentuale analoga a quella del campione globale. Assicurare ai candidati un’esperienza positiva e ridurre il “time-to-hire” sono quindi le sfide maggiori per le organizzazioni in Italia a cui si uniscono alcune priorità considerate fondamentali per poter contare su nuovi talenti tra cui: un ambiente di lavoro contemporaneo, l’offerta di un lavoro interessante e le politiche di Diversity & Inclusion implementate dall’organizzazione.

AI e trasformazione digitale 

L’attenzione alle nuove tecnologie si riconferma alta tra i top manager italiani con il 41% che le considera come il trend più impattante sulle strategie aziendali. Più di quattro intervistati su cinque prevedono, infatti, di incrementare gli investimenti che nei sistemi IT passano dal 77% (dato 2023) all’84% e nella digitalizzazione dal 75% (dato 2023) all’86%.

L’84% dei C-Suite italiani ritiene, inoltre, che l’Intelligenza Artificiale porterà un forte cambiamento a livello aziendale, tanto che più della metà degli intervistati (53%) si aspetta che l’IA impatti sull’occupazione. Il 96% dei decisori italiani, rispetto al 75% di quelli a livello globale, afferma poi di avere già iniziato a utilizzare l’IA nelle proprie organizzazioni, soprattutto per i processi interni.

Un tema emergente al riguardo è quello della regolamentazione dell’utilizzo dell’IA che l’88% dei decisori in Italia ritiene cruciale, rispetto al 75% del campione globale.

Marco Lumeridi (nella foto) partner di Forvis Mazars in Italia ha così commentato “Il C-suite barometro annuale si riconferma come uno strumento di grande valore, una vera e propria bussola che orienta le nostre strategie, permettendoci di valutare le iniziative che condividiamo con i clienti e di comprendere appieno le reali esigenze dei C-Suite. Un’analisi che ci consente quindi di mantenere un collegamento diretto e costante con le aziende”.

letizia.ceriani@lcpublishinggroup.it

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