La spinta di Trump per le criptovalute: la comunità finanziaria di HEC Paris accende il dibattito
Il 23 maggio la HEC Paris Finance Community ha inaugurato il suo primo webinar affrontando il mondo delle criptovalute, riunendo esperti e professionisti internazionali per discutere del ruolo di Bitcoin, Stablecoin e della crescente tokenizzazione di beni e servizi.
Il webinar, intitolato “Cryptocurrencies in the Trump Era”, è stato moderato da Matteo Grassani (General Counsel, Zahid Group) e Davide Robbe (Director Eneerg, Banca Intesa), coordinatori della HEC Finance Community. Aprendo i lavori, hanno ricordato che la Community è uno spazio inclusivo aperto al dialogo e all’innovazione, pensato per accompagnare la crescita dei professionisti della finanza.
Non solo Bitcoin: la blockchain come nuovo modello operativo
Niccolò Bardoscia, Head of Digital Assets della divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo, ha aperto il panel con una riflessione macro-finanziaria sul ruolo del Bitcoin come asset strategico. A suo avviso, potrebbe rappresentare “una nuova forma di oro digitale” grazie alla sua natura decentralizzata e alla scarsità programmata: l’ultimo Bitcoin sarà minato attorno al 2147. Bardoscia ha poi evidenziato come la tokenizzazione rivoluzionerà la gestione patrimoniale, migliorando l’accessibilità e la liquidità dei portafogli, anche per gli investitori istituzionali. A tal proposito ha ricordato che Intesa Sanpaolo è stata la prima banca a sottoscrivere un bond digitale emesso da Cassa Depositi e Prestiti nel 2024.
Francesca Failoni, Co-Founder e CFO di Alps Blockchain, ha portato la prospettiva dell’industria infrastrutturale, condividendo lo sviluppo di nuovi data center da 150 MW in Oman e 70 MW negli Stati Uniti. Secondo lei, la chiarezza normativa e il supporto locale sono essenziali per operare con successo. “Gli Stati Uniti restano il contesto operativo migliore,” ha affermato, sottolineando anche le opportunità in Europa dell’Est e Medio Oriente. Failoni ha poi spiegato come il prezzo marginale del Bitcoin sia legato ai costi di produzione (energia, attrezzatura, difficoltà di mining), pur rimanendo fortemente influenzato da aspettative di mercato, notizie macroeconomiche e dinamiche speculative. Infine, ha sottolineato come l’intero settore stia vivendo una maturazione industriale, con investimenti crescenti e operazioni sempre più efficienti dal punto di vista energetico.
Marco Boldini, EVP Global Head of Regulatory Affairs di TerraPay, ha focalizzato il suo intervento sull’espansione rapida delle stablecoin, proponendo un modello regolatorio basato su principi generali e autorità specializzate in grado di adattarsi a un mercato in costante evoluzione. Ha sottolineato come la categoria “digital assets” sia oggi troppo ampia per essere inquadrata con strumenti normativi tradizionali, evidenziando la necessità di nuove regole intelligenti che sappiano distinguere tra le diverse tipologie di asset digitali.
Prof. Co-Pierre Georg, Direttore del Frankfurt School Blockchain Center, ha offerto una lettura geopolitica e sociale della trasformazione in atto, accelerata anche dall’uso dell’intelligenza artificiale. Ha espresso preoccupazione per alcune scelte dell’amministrazione Trump, che potrebbero minare la stabilità regolatoria e lo Stato di diritto. Al contrario, ha lodato l’approccio europeo, orientato a fornire chiarezza normativa e a tutelare diritti di consumatori e investitori, proponendolo come modello virtuoso rispetto a visioni più frammentate.
Uno sguardo al futuro: tempi diversi, direzione comune
Nel quiz finale – “Bitcoin, stablecoin e tokenizzazione: dove saremo tra 5, 10, 15 anni?” – tutti i panelist hanno mostrato una visione in parte condivisa:
- Bitcoin sarà probabilmente un asset digitale di riferimento entro 5 anni.
- Le stablecoin dovrebbero raggiungere una diffusione significativa nei prossimi 10 anni, specie nei pagamenti transfrontalieri.
- La tokenizzazione richiederà più tempo – almeno 15 anni – ma si estenderà a quasi tutte le classi di asset, trasformando radicalmente il modo in cui beni e servizi vengono detenuti e scambiati.
Il webinar ha segnato un primo passo importante per la HEC Paris Finance Community. La registrazione video sarà presto disponibile su YouTube e LinkedIn, insieme a contenuti di approfondimento sui canali ufficiali di HEC Paris.
In chiusura, gli altri coordinatori della Community – Marco Ferrarese (Managing Director, SIA Partners), Walter Lippolis (Head of Investment Risk, Banca Pictet) e Giuseppe Ciciliani (Principal, ADNOC) – hanno ricordato che sono già in programma nuovi eventi e collaborazioni con l’obiettivo di sviluppare nuove iniziative dedicate ai professionisti della finanza.