L’affitto breve per contrastare la crisi degli immobili
Possedere un’abitazione e soprattutto una seconda casa, oggi pone sulla testa dei proprietari un peso più elevato del passato: negli ultimi otto anni, stando all’Istat, nel nostro Paese il valore degli immobili è calato più del 15% e per le abitazioni più vecchie arriva al 22,1%.
È il motivo per cui, molti proprietari preferiscono vendere piuttosto che spendere denaro per rimodernare, soprattutto quelle abitazioni più vecchie che poi nel nostro Paese rappresentano la gran parte del mercato attuale. Non è un caso se negli ultimi cinque anni anche il mercato delle aste immobiliari sia cresciuto del 23%. “Gli investitori esteri pur investendo 2 miliardi di euro nel primo semestre del 2018 (principalmente in uffici e in centri commerciali) hanno speso in Italia il 48,2% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso” ha raccontato l’imprenditore Andrea Guarise.
Ma allora davvero l’unica alternativa per far fronte a questa stagnazione del mercato è vendere? Per Francesco Zorgno, socio fondatore di CleanBnB, “quello che da sempre è stato il solo modo di mettere a reddito un immobile, cioè l’affitto tradizionale, non funziona più. Pone grossi problemi dovuti a una congiuntura economica poco favorevole che poi si trasformano in morosità dell’inquilino con conseguente perdita di denaro per il proprietario oltre a tutte le grane che ne conseguono nel caso in cui si voglia procedere con lo sfratto. Lo scorso anno nel nostro Paese sono state emesse 59.600 sentenze di sfratto, di cui 52.500 per morosità. Nove volte su dieci questi sfratti sono dovuti a insolvenza”. Oggi il sistema per mettere a reddito una seconda casa potrebbe dunque essere l’affitto a breve termine. “Gli ospiti pagano in anticipo e la casa resta a disposizione del proprietario tutte le volte che vuole – ha aggiunto. In parole povere, non si corre il rischio di ritrovarsi senza soldi e senza immobile”.
CleanBnB nasce come progetto sviluppato all’interno di Seed e in questi due anni ha accresciuto le sue attività su Roma, Venezia, Bologna e Firenze fino a estendersi a tutto il territorio nazionale, anche grazie all’ingresso in società di soggetti specializzati nell’investimento in startup quali Boost Heroes. A inizio 2018 CleanBnB opera su oltre 30 città coprendo anche numerose località turistiche e stagionali. A maggio 2018 CleanBnB chiude un aumento di capitale da 500mila euro e rafforza ulteriormente la propria presenza sul territorio nazionale.