L’M&A nel tech accelera in Usa, ma frena in Europa e Italia. Lo certifica Klecha & Co.

La tecnologia traina l’M&A in Usa, mentre in Europa e Italia scendono i deal riguardanti il settore tecnologico. Lo rileva un’analisi condotta dalla banca d’investimento Klecha & Co.

L’M&A TECH IN ITALIA ED EUROPA

Nel dettaglio, 1 deal su 3 del totale delle operazioni di M&A europee (pari a 9.363) ha riguardato il settore tecnologico che ne ha registrate complessivamente circa 3.172. Il numero è in calo rispetto allo scorso anno (-8,9%), dinamica che riflette la contrazione delle operazioni complessivamente realizzate in Europa in tutti i settori (-9,6%) e l’incidenza del tech europeo sul totale dei deal, resta quindi sostanzialmente invariato.

Salgono invece i megadeal: l’Europa ne ha registrati 27 (contro i 24 dello scorso anno), che da soli hanno generato volumi per circa 62 miliardi di euro. Complessivamente i volumi delle operazioni europee nel tech ammontano ad oltre 106 miliardi di euro nel 2025 (- 5,7% rispetto al 2024), pari a circa 1/6 dei volumi complessivi delle operazioni di M&A realizzate in tutti i settori in Europa.

L’Italia è in linea con l’andamento europeo sul numero delle operazioni, in calo rispetto all’anno precedente (-11,1%) a quota 200 e con 4,7 miliardi di euro, contribuisce a circa il 4,4% del volume complessivo dei deal tech europei del 2025. Tale valore si confronta con i 12 miliardi del 2024 che tuttavia includevano due megadeal (solo 1 nel 25), di cui uno di eccezionale dimensione, ovvero Vodafone-Fastweb che da solo valeva 8 miliardi di euro. Al netto di questa operazione straordinaria, i volumi in Italia nel 2025 sarebbero in crescita.

L’M&A TECH IN OCCIDENTE

Lo studio calcola che nel 2025 in Occidente sono state annunciate oltre 6.700 operazioni di M&A nel tech, equamente distribuite in Europa (47%) e negli Usa (53%). Il controvalore sale a oltre 600 miliardi di euro, in forte crescita (+45%) rispetto ai 416 miliardi del 2024. Questi volumi rappresentano circa un quarto del controvalore totale delle operazioni di fusione e acquisizione realizzate in tutti i settori, pari a 2.400 miliardi di euro. L’aumento dei volumi è trainato dalla crescente dimensione delle operazioni tech statunitensi (+63,6% i volumi) in cui i singoli megadeal (+73,6%) hanno raggiunto un valore medio di oltre 5,5 miliardi di euro (+42,5%), mentre il deal di maggiore dimensione ha superato i 50 miliardi di dollari (acquisizione da parte di SilverLake di Electronic Arts ). Cresce anche il numero di operazioni (+8%): i deal tech sono arrivati a rappresentare circa il 34% di tutte le operazioni di fusione e acquisizione negli Usa (30% nel 2024).

GLI ACQUIRENTI

Crescono le acquisizioni realizzate dalle aziende tech europee che, con un controvalore di 64 miliardi di euro (+17.4%), si confermano i principali compratori. Nel 2025 sono state realizzate 1.940 operazioni che portano il valore medio delle operazioni a circa 172 milioni di euro, in aumento dai 133 milioni del 2024.

Seguono le acquisizioni realizzate dal private equity, per un controvalore di 32 miliardi di euro, in calo (-38,7%) rispetto al 2024. Il private equity ha realizzato un totale di 425 deal (rispetto a 483 nel 2024) che porta il valore medio delle operazioni di circa 391 milioni di euro, in calo dai 594 milioni del 2024.

Le aziende partecipate dal private equity hanno annunciato deal per 11 miliardi di euro, evidenziando un’impressionante crescita dei volumi (+63% rispetto ai 7 miliardi nel 24). Sono state realizzate 807 operazioni che portano il valore medio delle operazioni di circa 294 milioni di euro, in deciso aumento dai 171 milioni del 2024.

Anche l’Italia evidenzia un consolidamento in atto tra le aziende del tech che nel 2025 hanno chiuso oltre 100 operazioni di M&A, seppur in rallentamento rispetto al 2024 (-32,7%).

Seguono le aziende partecipate dal private equity con 48 operazioni, in deciso aumento (+33,3%) rispetto al 2024, in linea con la crescita al 30,5% del totale delle operazioni realizzate da questi player in Italia (184 in tutti i settori).

Infine, il private equity con 30 operazioni completate registra la crescita più sostenuta (+50% rispetto al 2024), nonostante una crescita contenuta al 9,3% del totale delle operazioni realizzate da questi player in Italia (164 in tutti i settori).

L’aumento dell’incidenza del tech sul totale delle operazioni realizzate, riconferma la continua attrattività del settore tecnologico del Paese per questi investitori. Tra le principali operazioni del 2025 spiccano le cessioni di Namirial a Bain Capital, di Tinexta ad Advent International e Nextalia e di I-Consulting a Stirtling Square Capital Partners, tutte e tre realizzate da fondi di private equity internazionali.

I SETTORI PIU’ INTERESSANTI PER L’M&A TECH

In Europa il settore tech che ha attratto più capitali è quello del software: in questo ambito, il principale megadeal, da 5,5 miliardi di dollari, è stato quello di EQT AB che ha acquisito Fortnox AB, società attiva nello sviluppo e nella vendita di software per la gestione finanziaria e contabile.

Seguono i servizi per il b2c dove spicca il deal di MCR Investors che ha acquisito Soho House & Co. (piattaforma di membership globale per spazi fisici e digitali) per un corrispettivo di 3,4 miliardi di euro.

Chiude il podio il settore delle telecomunicazioni dove Orange ha firmato un accordo per acquisire il 50% di MasOrange non ancora posseduto (servizi di telecomunicazione e servizi a valore aggiunto) per 4,3 miliardi di euro.

L’Italia presenta dinamiche simili in termini settoriali: domina il software (1,9 miliardi di euro), dove spicca l’operazione di Namirial, ceduta lo scorso marzo a Bain Capital, seguito da Telco (1,1 miliardi di euro) e IT Services (700 milioni di euro).

LE PROSPETTIVE PER IL 2026

Il 2025 è stato un anno di transizione. Le elezioni negli Stati Uniti, dazi, guerra in Ucraina hanno influenzato il dealflow europeo ed in particolare le exit da private equity generando un significativo backlog di operazioni. Parte di questo backlog è stato assorbito da continuation fund (secondo KPMG, circa il 19% delle exit sono state realizzate nel 2025 con questo strumento in alternativa ad operazioni di M&A e IPOs, rispetto al 13% nel 2024 e il 5% di 5 anni fa), ma ci si attende che per molte società si apriranno processi di vendita già nel 2026. Parallelamente le società “piattaforma” che, con il supporto del private equity, stanno creando poli settoriali, continueranno a consolidare il mercato. Si stima quindi per il 2026 un deal flow di operazioni in costante aumento con dimensioni medie in crescita.

Stephane Klecha (in foto), cofondatore e managing partner di Klecha & Co., ha spiegato: “Il tech conferma il proprio dinamismo a livello globale e l’Italia registra un andamento in linea con il resto d’Europa. La domanda e le valutazioni rimangono elevanti per gli asset di qualità e nei settori ricercati dagli investitori – come Data, AI, Managed Services, Cyber, Regtech – il gap nelle valutazioni che era visibile rispetto ad altri mercati europei si è chiuso. L’Italia è sempre più un mercato attraente per investitori internazionali. Ci aspettiamo quindi un grande livello di attività nel 2026.”

valentina.magri@lcpublishinggroup.com

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