Mercato M&A: solo 28 miliardi di controvalore, ma tengono i volumi con più di 1.200 operazioni

Il mercato M&A italiano chiude uno dei suoi anni più complessi sotto il peso dell’incertezza che è stato il tratto dominante a tutti i livelli: macroeconomico, geopolitico e sui mercati finanziari.

Nel 2023 sono state concluse 1.219 operazioni (-4% rispetto alle 1.271 operazioni dello stesso periodo dello scorso anno) per un controvalore di circa 28 miliardi di euro, in calo del 68% rispetto al 2022, quando il controvalore è risultato pari a circa 86,4 miliardi di euro (controvalore su cui incidevano diversi mega-deal come il delisting di Atlantia S.p.A. per circa 12,7 miliardi di euro e l’operazione Autostrade per l’Italia per circa 8,0 miliardi di euro).  

Il 2023 è stato caratterizzato da uno scenario geopolitico molto complesso, non soltanto per il protrarsi del conflitto russo-ucraino, ma anche per lo scoppio della guerra israelo-palestinese in Medio-Oriente con conseguenze sui prezzi delle materie prime, in particolare gas e petrolio. Inoltre, le politiche restrittive, attuate tramite un progressivo innalzamento dei tassi di interesse, hanno portato ad un rallentamento significativo di alcune importanti economie soprattutto in Europa. Tutto ciò si è tradotto nella chiusura di pochi grandi deal e, di conseguenza, in una forte contrazione dei controvalori sul mercato M&A.

Max Fiani, Partner KPMG e curatore del rapporto M&A, commenta: «Il mercato M&A segna una frenata, in particolare sul segmento dei grandi deal, che aveva caratterizzato gli ultimi due anni. I controvalori subiscono una contrazione di circa il 68%. Tengono bene i volumi, in termini di numero di transazioni chiuse, grazie ad operazioni di mid-market nei settori consumer e industrial, tipici del Made in Italy e all’attivismo delle imprese familiari italiane, che proseguono nei processi di internazionalizzazione, spesso già avviati».

Il mercato M&A 2023 è stato caratterizzato dal continuo processo di internazionalizzazione delle imprese familiari italiane. L’attività cross border-OUT ha registrato il closing di 195 operazioni per un controvalore di circa 14 miliardi di euro (circa il 50% del controvalore generato nel 2023). Tra le più importanti transazioni ricordiamo Dufry/Autogrill, Exor/Philips, Chiesi Farmaceutici/Amryt Pharma, Perfetti VanMelle/gum business di Mondēlez e Ariston/Centrotec Climate Systems

Un dato importante da segnalare è la crescita, in termini di volumi, del mercato domestico (operazioni Italia su Italia) che ha raggiunto un nuovo record con 660 operazioni concluse (+7,3% rispetto al 2022), segnale di una accelerazione nei processi di consolidamento delle filiere produttive del Made in Italy. Di notevole rilevanza il processo di consolidamento della filiera tessile e dell’arredamento di alta gamma; ne sono un esempio le acquisizioni condotte dal Gruppo Florence e Holding della Moda nella filiera del tessile e da Italian Design Brand nel comparto dell’arredamento di fascia alta.

Più contenuto rispetto allo scorso anno l’interesse da parte degli investitori esteri al mercato italiano, con 364 operazioni su 1.219 (pari al 30% circa). Tra queste, si segnala nel settore Energy l’acquisizione di Enel Romania da parte di Public Power Corporation SA, per un valore di oltre 1,2 miliardi di euro e l’ingresso nel capitale di FIS Fabbrica Italiana Sintetici da parte del Fondo di Private Equity Bain Capital.

nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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