Mps, nel capital plan la strada dell’m&a. Alternativa aumento da 2,5 miliardi

 

Banca Monte dei Paschi di Siena solleva il velo sul capital plan e abbandona l’idea, peraltro considerata illusoria dal mercato, di poter proseguire con le proprie forze.
Con un comunicato pubblicato nella serata di ieri, infatti, il gruppo guidato da Guido Bastianini (nella foto) ha stabilito che, nonostante l’appoggio dello Stato, azionista di controllo (64,23%), la priorità è trovare un partner industriale o, meglio, un compratore.
Tutti gli indizi conducono a UniCredit, che ha appena designato Andrea Orcel come amministratore delegato in pectore.

Il capital plan verrà inviato alla Bce, come richiesto nella decisione finale di Francoforte lo scorso 28 dicembre, riguardo ai requisiti patrimoniali Srep. “Il capital plan è stato predisposto avendo presente l’obiettivo di trovare una potenziale soluzione strutturale per la banca, inclusa un’operazione di m&a con un partner di primario standing”, si legge nel documento.

Soluzione che “è in linea con il commitment assunto dal governo italiano nel contesto del piano di ristrutturazione 2017-2021 e recentemente ribadito nel Dpcm del 16 ottobre 2020, nel cui ambito viene segnalato opportuno  avviare un processo di dismissione della partecipazione detenuta dal ministero nel capitale sociale di Mps, da realizzare con modalità di mercato e anche attraverso operazioni finalizzate al consolidamento del sistema bancario”.

L’alternativa all’aggregazione è solo il rafforzamento patrimoniale, che obbligherebbe lo Stato a impegnarsi per 1 miliardo. “Nel caso in cui la realizzazione di una soluzione strutturale non dovesse avvenire in un orizzonte di breve medio termine, il capital plan prevede un rafforzamento patrimoniale di 2,5 miliardi, che, se realizzato, è previsto avvenire a condizioni di mercato e con la partecipazione pro-quota dello Stato italiano”, prosegue la nota di Rocca Salimbeni.

Intanto, “sulla base delle prime interlocuzioni intercorse con DG Comp, la banca dovrà presentare ulteriori misure di compensazione per il mancato rispetto di alcuni commitment definiti nel piano di ristrutturazione 2017-2021. L’approvazione della revisione del piano da parte di DG Comp costituisce un prerequisito alla realizzazione del rafforzamento patrimoniale di Mps, che, inoltre, dovrà essere approvato anche dalla Bce per quanto di sua competenza. Le interlocuzioni con entrambe le autorità sono in corso”.

 

Noemi

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