Suma Capital accelera in Italia: biometano, rinnovabili e un nuovo hub a Milano

di valentina magri

Da Barcellona a Milano, passando per Madrid e Parigi. Questa la rotta dell’espansione di Suma Capital, uno dei principali operatori europei attivi nella transizione energetica e nelle infrastrutture sostenibili, che vanta un patrimonio in gestione di 1,2 miliardi di euro, più di 10 fondi gestiti, e oltre 40 professionisti dislocati nei suoi quattro uffici europei. La società, fondata in Spagna nel 2007, lo scorso ottobre ha aperto i battenti a Milano, a due passi dal Duomo, dove conta di intensificare i legami con l’ecosistema imprenditoriale e finanziario italiano.

Per farlo, si è affidata a Nicolò Balice (in foto), che prima di approdare in Suma Capital, ha fatto parte del team di investimento di Ancala Partners, dove si è occupato di operazioni nel settore delle infrastrutture sostenibili in Europa. In precedenza, inoltre, Balice ha lavorato a Londra presso Citi, all’interno del team di investment banking dedicato ai business services e alle infrastrutture.

Balice spiega così la scelta di Suma Capital di inaugurare l’ufficio milanese: «Consideriamo l’Italia un mercato core per la strategia infrastrutture sostenibili perché il nostro paese è un hub strategico a livello europeo per l’energia grazie agli incentivi pubblici volti a favorire la transizione energetica e gli investimenti allineati alla Tassonomia UE. L’apertura dell’ufficio di Milano rientra nella strategia di posizionamento di Suma Capital come fondo paneuropeo che accelera la transizione energetica. In futuro potremmo estendere all’Italia le altre due strategie della capogruppo».

Sebbene l’ingresso di Suma Capital in Italia sia avvenuto quest’anno, la società spagnola è attiva in Italia dal 2023 tramite CH4T, piattaforma dedicata alla costruzione e gestione di impianti di biometano. Con un investimento di oltre 100 milioni di euro (di cui una parte proveniente da un finanziamento della banca spagnola Bbva), Suma Capital ha acquisito e sta convertendo sette impianti distribuiti in Veneto, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia, per una produzione totale di 295 GWh. La riconversione permetterà l’immissione diretta del biometano nella rete del gas italiana, che garantisce la stabilità dei ricavi per i prossimi 15 anni. Il progetto rientra nel piano RepowerEU, che punta a raggiungere una produzione di 35 miliardi di metri cubi di biometano entro il 2030 a livello europeo. Suma Capital gestisce gli impianti direttamente tramite un apposito team, basato a Verona. «Questo investimento è un esempio perfetto dei progetti promossi da SC Infra, strategia a impatto di Suma Capital focalizzata sullo sviluppo di infrastrutture per un sistema energetico decarbonizzato, promuovendo l’energia pulita e un uso più efficiente delle risorse, per contrastare il cambiamento climatico», afferma Balice.

Oltre che in infrastrutture con la strategia SC Infra, Suma Capital investe anche attraverso due strategie complementari, SC Expansion e SC Venture. SC Expansion investe, tramite capitale di crescita, in pmi impegnate nella decarbonizzazione delle attività produttive. L’obiettivo è aumentarne il contributo ambientale integrando piani di sostenibilità e di riduzione delle emissioni come leve per la creazione di valore nel lungo periodo. SC Venture invece sostiene aziende in fase early-stage e scale-up impegnate ad accelerare la transizione climatica con un impatto ambientale positivo nel medio-lungo periodo. L’obiettivo finale è investire in iniziative e tecnologie pionieristiche che supportino la decarbonizzazione in settori come energia pulita, mobilità sostenibile, economia circolare e industrie a basse emissioni. «Il fondo è paneuropeo, ma l’origination e l’execution sono locali. Anche per questo sono in corso le aperture di uffici locali», precisa Balice.

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valentina.magri@lcpublishinggroup.com

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