Valsoia rileva il 70% della slovena Kele & Kele
Valsoia, società di riferimento nel mercato italiano dei prodotti per l’alimentazione salutistica, quotata su Euronext Milan, ha acquisito il 70% Kele & Kele, società slovena produttrice e distributrice di kefir a marca Krepko. L’operazione prevede un controvalore iniziale pari a circa 3 milioni di euro per il 70% della società, sulla base di un enterprise value totale di 5,4 milioni di euro. L’operazione è stata totalmente finanziata con risorse già disponibili di Valsoia.
Il restante 30% delle quote rimane agli attuali soci fondatori che, per un periodo minimo di tre anni, manterranno un ruolo attivo nella gestione aziendale, con l’obiettivo di affiancare e supportare il management di Valsoia nel processo di graduale e completo trasferimento delle competenze, del know-how produttivo e tecnologico, unitamente alla conoscenza approfondita del business e dei processi aziendali. Al termine dei tre anni, Valsoia avrà il diritto a procedere, attraverso un meccanismo di put and call, alla possibile acquisizione del restante 30% del capitale sociale.
GLI ADVISOR
Valsoia è stata assistita in tutti gli aspetti legali dell’operazione da RASS Studio Legale Rinaldi e Associati. Gli aspetti di due diligence contabile e fiscale sono stati curati da Deloitte, mentre lo studio legale sloveno Završek & Šnajder ha agito per la parte slovena dell’operazione.
IL COMMENTO
Il presidente Lorenzo Sassoli de Bianchi ha così commentato: “L’acquisizione della marca di Kefir Krepko rappresenta un’operazione di significativo valore prospettico per la nostra società. Oltre all’ingresso nell’estremamente dinamico mercato del kefir con la marca leader in Slovenia, riconosciuta per il suo posizionamento unico e premium nel vero kefir tradizionale, rafforziamo la nostra presenza diretta in Europa. Questa acquisizione amplia inoltre, ulteriormente, la diversificazione strategica del nostro gruppo sotto il coerente “ombrello” dei prodotti salutistici e funzionali, accelerando il percorso di crescita all’estero e certamente anche in Italia”.