Rothschild e Mediobanca nella valorizzazione di Arca Sgr
Saranno Rothschild e Mediobanca gli advisor che accompagneranno Arca, la società di gestione del risparmio controllata dalle banche popolari, nella riorganizzazione della società.
Il primo step dovrebbe concludersi nelle prossime settimane, con la formalizzazione del mandato agli advisor. Dopodiché saranno valutate tute le opzioni strategiche per valorizzare la sgr ed entro febbraio è attesa la decisione finale.
Tra le possibili strade ci sarebbe innanzitutto l’ingresso di un partner finanziario nel capitale. Ipotesi, questa, fra le più accreditate, considerando anche l’interesse suscitato dall’asset da colossi quali il fondo americano Atlas Merchant Capital, l’anglosassone Centerbridge e il private equity francese Ardian. A queste manifestazioni di interesse – che valorizzano il 100% di Arca tra gli 800 milioni e un miliardo – potrebbe aggiungersi peraltro anche quella di Amundi.
In secondo luogo, non si esclude per Arca un futuro con un partner industriale. E in particolare con Anima sgr, uscita allo scoperto portando un’offerta mista, cash e azioni, compresa tra 700 e 800 milioni. Sullo sfondo resta la terza ipotesi, quella della quotazione, che tuttavia appare meno realistica.
La partita è aperta e nelle prossime settimane si dovrebbe far luce sul futuro del gruppo guidato da Ugo Loser (nella foto). Anche se, va detto, da parte dei soci non ci sarebbe alcuna intenzione di procedere rapidamente con l’eventuale cessione, con il rischio di dismettere l’asset a prezzi non congrui.
Nel frattempo la società è uscita da un riassetto rilevante, che ha visto l’avvicendamento fra Banco Popolare e Popolare Alto Adige – che nelle scorse settimane sono uscite dal capitale – e Bper e Popolare Sondrio,che hanno comprato le quote e rafforzato la posizione di primo e secondo socio. Oggi Bper detiene il 32,7% della società davanti a Pop. Sondrio (21,14%), Popolare di Vicenza e Veneto Banca (entrambe al 20% circa).