Banche d’affari in campo per la fusione fra Gm e Fiat Chrysler

Nella partita per la fusione tra General Motors e Fiat Chrysler, proposta da Sergio Marchionne (nella foto) ma che per il momento non trova il consenso di Mary Barra, si scaldano anche gli advisor. 

Secondo l’agenzia Reuters, sul fronte Detroit sarebbero schierate la banca d’affari Goldman Sachs con la collaborazione, secondo altre fonti, di Morgan Stanley. Anche se, come ha sottolineato il senior vice president di GM, Tony Cervone, «sarebbe senza senso per General Motors non parlare con diversi advisor sulle operazioni di business, ma non farò la lista, uno per uno». 

Dall’altro lato, per Fca, ci sarebbe Ubs, la banca di cui Marchionne è stato vicepresidente, mentre la holding Exor della famiglia Agnelli sarebbe assistita da Lazard. Un portavoce di Ubs ha confermato che la banca ha una relazione di lungo periodo con Fca.

Le relazioni delle aziende con gli advisor non sono nuove. Goldman Sachs, che in passato era stata anche al fianco di Fiat, ha già assistito Gm nella recente proxy fight lanciata contro l’azienda da un gruppo di hedge fund che avevano chiesto un buy back da 8 miliardi di dollari e un posto in consiglio, accettando alla fine un piano di riacquisto di titoli da 5 miliardi.

I negoziati per l’ipotetica fusione tra i due colossi automobilistici sembrano dunque essere iniziati. Le squadre sono in campo, ora a Marchionne non resta che tirar fuori i giocatori migliori, se davvero vuole vincere questa partita.

Noemi

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