Ubi chiude la creazione della Banca Unica

UBI Banca completa il progetto di “Banca Unica”, nato con la fusione nella capogruppo guidata da Victor Massiah (nella foto) di Banca Popolare di Bergamo, Banca Popolare di Ancona, Banca Carime, Banco di Brescia San Paolo e Banca di Valle Camonica, dopo gli atti di fusione annunciati lo scorso 2 febbraio.

Per effetto dell’emissione di nuove azioni di UBI Banca al servizio del concambio delle azioni di BPA, Carime e BVC (tutte le azioni di BPB e BBS sono state invece annullate senza concambio in quanto detenute dall’incorporante UBI Banca), il capitale sociale di UBI Banca è aumentato a 2,443 miliardi di euro (suddiviso in n. 977.236.862 azioni prive del valore nominale).

Dal punto di vista operativo, il gruppo comunica che si sono concluse con successo le migrazioni di tutte e cinque le Banche Rete (BPB, Carime, BPA, BBS e BVC) sul sistema informativo di UBI Banca, ed è stata garantita sin dal primo giorno di attività la piena operatività di tutte le filiali migrate.

Le migrazioni hanno riguardato un totale di circa 1.150 filiali e punti operativi, 8.300.000 anagrafiche di clientela, 2.450.000 conti correnti, 1.470.000 depositi titoli e hanno coinvolto circa 6.000 dipendenti nella fase preparatoria e post migrazione. Con la fusione e la migrazione in data odierna delle 5 banche rete, che seguono l’avvenuta integrazione a novembre 2016 di BPCI e BRE (vedasi comunicato datato 22 novembre 2016), si è sostanzialmente completata l’esecuzione del progetto di “Banca Unica”, in anticipo di circa quattro mesi rispetto alle previsioni del piano industriale.

Noemi

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