INTERNAZIONALIZZATE E INNOVATIVE, SONO LE PMI DEI MINIBOND

Una società di medie-grandi dimensioni, un EBITDA medio è pari a 16 milioni di euro e una discreta internazionalizzazione. Questo il profilo delle aziende emittenti di minibond e altri strumenti evidenziato dalla ricerca condotta da Eidos Partners e Bureau van Dijk.

Lo studio ha esaminato le caratteristiche economico-finanziarie di ogni azienda, nonché il loro grado di internazionalizzazione, di innovazione, di coinvolgimento in operazioni di Mergers & Acquisitions (M&A) e, da ultimo, è stato valutato il loro grado di eligibilità al Fondo di Garanzia per l’emissione di minibond. Il campione utilizzato per effettuare questa analisi si compone di tutte le società emittenti minibond e cambiali finanziarie di ammontare inferiore o uguale a 100 milioni di euro quotati sul segmento ExtraMOT PRO, a eccezione delle società attive nel settore finanziario e di quelle aderenti al Consorzio Viveracqua. Ne è risultato un campione di 51 società, l’80% delle quali risiede nel Nord Italia (53% nel solo Nord-Ovest). In particolare, la regione Lombardia è al primo posto con il 39% delle società, seguita dal Piemonte (12%), dall’Emilia Romagna (10%), dal Veneto (10%) e dal Lazio (6%).

Relativamente ai macro-settori di attività, la maggioranza delle società (20%) è attiva nel settore dei beni durevoli, con una discreta presenza anche nei settori dei servizi, dell’infomation technology e dell’energia. Il 60% delle società emittenti poi ha registrato nel 2013 un fatturato inferiore a 50 milioni di euro con una media intorno a 135 milioni. Tuttavia, se si esclude il contributo di 6 società con ricavi superiore a 250 milioni (es. Coesia, Trevi Group, Cogemat), il valore di fatturato medio scende a 56 milioni.

Interessante notare che le società con una marginalità operativa inferiore al 5% hanno ottenuto una cedola media più alta di circa il 30% rispetto al resto del campione. Considerando il grado di leva finanziaria (calcolato come PFN/EBITDA), si osserva che il 51% delle società emittenti ha un rapporto di leva maggiore di 3x, con una media del campione pari a 4,9x. Quanto al grado di innovazione delle società emittenti, valutato in termini di brevetti e marchi depositati, è abbastanza ridotto: soltanto un terzo delle società risulta infatti aver depositato almeno un brevetto o essere in possesso di un marchio registrato. Infine, è interessante notare che solo il 30% delle società emittenti potrebbe aver accesso alla garanzia pubblica del Fondo Centrale di Garanzia per le pmi (per i criteri di ammissibilità al Fondo, clicca qui). Oltre il 60% delle imprese emittenti, infatti, non può invece accedervi in quanto: non rientra nella definizione di pmi (48%); appartiene ad un settore non ammissibile (4%); oppure rientra nella fascia 3 (la fascia di merito di creditizio più bassa nella scala del Fondo) (10%). La ricerca è stata condotta per il sito Piattaforma PMI, promosso da Eidos Partners e Officine CST, allo scopo di facilitare l’accesso a forme alternative di finanziamento per le pmi aderenti. La Piattaforma è operativa dallo scorso novembre e a oggi vi sono registrate 100 aziende. Le imprese che si registrano a Piattaforma PMI possono accedere gratuitamente a una serie di informazioni su finanziamenti europei, fondi strutturali, crediti certificati e minibond, per i quali in particolare hanno la possibilità di verificare la propria idoneità all’emissione.

In generale, sono state 65 le emissioni da parte delle Pmi nel biennio 2013-2014, di cui 58 minibond e 7 cambiali finanziarie. L’ammontare medio delle emissioni è stato pari a 12,6 milioni di euro, con cedola media pari al 6,1% e scadenza media pari a 4,7 anni. 

La ricerca ha poi evidenziato una netta differenza tra il 2013 e il 2014, in quanto i valori delle emissioni nel 2014 risultano essere di importo mediamente superiore (14,9 milioni di euro contro 5,4 milioni nel 2013), con una cedola media inferiore (5,9% contro 6,6% nel 2013) e una scadenza in media più lunga (5,1 anni contro 3,7 anni nel 2013). Dal punto di vista dei piani di rimborso del capitale, il 62% delle emissioni prevede un rimborso di tipo bullet, mentre il 38% prevede un rimborso di tipo amortizing. 

Noemi

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