Primo bond istituzionale su blockchain, lo emette la Banca Mondiale

La blockchain entra nel mondo del debito istituzionale. Nei giorni scorsi, infatti, la World Bank ha prezzato il primo bond pubblico al mondo che sia mai stato strutturato e collocato agli investitori utilizzando soltanto la blockchain.

Il titolo bond -i (Blockchain Operated New Debt Instrument), con scadenza agosto 2020, ha raccolto 110 milioni di dollari australiani e paga una cedola del 2,2% con un rendimento del 2,251%. Il titolo è stato battezzato Bond-i, acronimo di Blockchain Offered New Debt Instrument.

Arranger dell’operazione per The World Bank è stata Commonwealth Bank of Australia (CBA), che ha anche sottoscritto il bond assieme a First State Super, NSW Treasury Corporation, Northern Trust, QBE, SAFA e Treasury Corporation of Victoria. La blockchain del bond è stata sviluppata inoltre dal CBA Blockchain Centre of Excellence, con sede nel Sydney Innovation Lab.

L’operazione è parte di una più ampia strategia della Banca Mondiale – che emette ogni anno qualcosa come 50-60 miliardi di dollari per il finanziamento dello sviluppo delle economie emergenti –  di sfruttare il potenziale delle disruptive technologies per lo sviluppo. Già nel giugno 2017, l’istituzione aveva lanciato il Blockchain Innovation Lab per studiare l’impatto della tecnologia blockchain e delle altre disruptive technologies in ambiti come il  supply chain management, i pagamenti cross-border e il carbon market trading.

Ma il trend è globale. La stessa Australian Securities Exchange (l’autorità di vigilanza sui mercati australiani) aveva deciso di spostare l’intera procedura di clearing e settlement su distributed ledger (blockchain) technology a partire dal 2020 mentre nei mesi scorsi sono già partite operazioni di collocamento di bond in private placement e in criptovaluta, oltre che bond strutturati e regolati totalmente sulla piattaforma Nivaura, una startup fintech britannica partecipata tra gli altri anche dallo studio legale  Allen&Overy.

 

 

Noemi

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