Da Intesa tra gli 800 mln e un miliardo per Atlante
Con un comunicato, Intesa Sanpaolo ha ufficializzato la partecipazione della Banca al fondo Atlante, quale «soluzione strutturale alla significativa entità dei crediti in sofferenza del sistema bancario italiano».
Il gruppo guidato da Carlo Messina (nella foto) parteciperà dunque con una quota massima compresa tra 800 milioni e un miliardo di euro, a fronte di una dotazione di capitale complessiva di Atlante compresa tra 4 e 6 miliardi di euro, proveniente dalle banche e da investitori privati.
La costituzione di Atlante dovrebbe permettere il deconsolidamento dai bilanci delle banche italiane un ammontare importante di crediti in sofferenza, a valori coerenti con rendimenti di mercato non speculativi, ma anche assicurare il successo degli aumenti di capitale richiesti dall’autorità di vigilanza a banche che si trovano nell’immediato a fronteggiare oggettive difficoltà proprio a causa dell’elevato livello di sofferenze.
In particolare, almeno il 30% dei fondi di Atlante, integrato da quanto non impiegato in interventi sul capitale di banche individuate entro il 30 giugno 2017, sarà destinato all’acquisto di tranche junior da veicoli di cartolarizzazione di crediti in sofferenza provenienti da una pluralità di banche, anche da Intesa Sanpaolo, e altri asset collegati. Il portafoglio delle posizioni in sofferenza che rientrerà in questa operazione potrà beneficiare anche della creazione di valore derivante da un Servicer best-in-class in grado di sfruttare economie di scala e di scopo di un portafoglio multi-banca e dall’implementazione di logiche e competenze proprie di una Real Estate Owned Company (REOCO) nella gestione attiva delle garanzie immobiliari.