Unicredit completa l’ultima fase del Progetto Fino

Dopo la stipula degli accordi vincolanti con i fondi gestiti e società affiliate a Fortress Investment Group e fondi gestiti da King Street Capital Management L.P lo scorso 12 dicembre 2017, Unicredit alza il velo sul pricing della cartolarizzazione degli npl del progetto Fino  in base al quale l‘anno scorso Unicredit ha trasferito sofferenze per 17,7 miliardi ai veicoli costituiti da Fortress (Fino 1 e Fino 2) e da Pimco (Onif).

In particolare la tranche di classe A – da 650 milioni di euro di cui 617,5 piazzati sul mercato e il restante 5% trattenuto dalla banca – è stata prezzata alla pari, con una cedola pari a 150 punti base sopra l‘euribor a 3 mesi. Questa tranche, va ricordato, beneficia della Gacs.

 Il collocamento, si legge nella nota della banca, “servirà a realizzare un mercato liquido di Abs relative ad esposizione di crediti italiani in sofferenza, dal momento che si tratta della prima tranche di questo tipo offerta agli investitori”.

Unicredit ha anche annunciato di aver piazzato sul mercato anche una porzione dei titoli di classe B, C e D già emessi da Fino 1 e Fino 2 e inizialmente trattenuti dalla banca.

La tranche B, rating BBa3/BB(high), ha un importo di 29,64 milioni, la C (B1/BB) di 40 milioni, la D (senza rating) di 50,311 milioni. Secondo Moody’s le cedole sono rispettivamente di 400, 600 e 1.200 punti base sopra l‘euribor trimestrale.

L‘intera operazione, che ha avuto regolamento sul 25 gennaio, è stata gestita da Hsbc, NatWest Markets, Mediobanca e dalla stessa UniCredit. Con essa UniCredit “ha completato con successo la seconda e ultima fase del Progetto Fino, che ha portato la posizione complessiva della banca nel portfolio Fino al di sotto del 20%” conclude la nota.

Nell’operazione, UniCredit e Morgan Stanley hanno agito come financial advisors di Unicredit, mentre Mediobanca è stato advisors di Fortress.

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