La raccolta delle Ipo europee nel 2016? Meno della metà del 2015

Nonostante le turbolenze degli ultimi giorno, alla fine il ministero dell’Economia ha deciso di proseguire comunque con la quotazione di Enav, la società di controllori di volo, facendo partire oggi 11 luglio l’Opv.

Una mossa controcorrente, vista la volatilità dei mercati europei, e in particolare di quello italiano, che già caratterizzava le piazze di tutta Europa prima della Brexit e che la decisione del Regno Unito ha incrementato oltre misura.

Già prima della Brexit, infatti, le quotazioni in Italia erano state poche. Oltre Enav, sul mercato Mta di Borsa Italiana sono andate solo Ferrari e Technogym e all’orizzonte non sembra esserci qualche altro coraggioso che voglia sfidare il mercato. 

È forse anche per questi motivi che lo scenario delle Ipo del 2016, a livello europeo, non sarà dei migliori. Stando all’ultima analisi di PwC “IPO Watch Europe” sul secondo trimestre di quest’anno, le Ipo europee non raccoglieranno più di 25 miliardi di euro entro la fine del 2016, meno della metà dei 57,4 miliardi del 2015.

Inoltre, rispetto allo stesso periodo scorso anno, le Ipo europee sono calate del 26% influenzate dalle incertezze globali, tra cui appunto il referendum britannico. Non a caso, Londra è stata particolarmente influenzata e ha visto scendere le quotazioni del 75% a 1,2 miliardi ( 0,9 miliardi di sterline) e rappresenta solo l’11% dell’attività europea. Nel resto d’Europa le quotazioni nsono calate del 6% a 9,7 miliardi.

 

 

A livello generale, il totale raccolto nel primo semestre 2016 è stato di 14,4 miliardi, che rappresenta meno della metà dell’attività osservata durante i picchi del 2014-2015. In particolare, le 95 quotazioni avvenute in Ue nel 2° trimestre 2016 hanno raccolto 10,9 miliardi in calo rispetto ai 14,7 miliardi nel 2° trimestre 2015, anche se, sottolinea la ricerca, l’attività nel 2° trimestre 2016  sia triplicata rispetto al primo trimestre 2016.

“L’andamento del mercato italiano – spiega il partner di PwC del gruppo Capital Markets & Accounting Advisory Christian Alessandrini – sarà inoltre influenzato dal referendum di ottobre che potrebbe creare un ulteriore ritardo nella ripresa delle offerte pubbliche iniziali”.

Per tornare a vedere i livelli dello scorso anno, però, non servirà aspettare molto. Per la ricerca le Ipo dovrebbero riprendere tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017, “con il miglioramento della fiducia degli investitori e delle condizioni di mercato”, spiega Alessandrini. Un’eventualità che molti auspicano ma che oggi appare molto lontana.

 

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