Sit verso l’ok di Borsa all’Ipo. Ubi è nomad

Via libera alla quotazione sul segmento Aim di Borsa Italiana di Sit, società fondata nel 1953 e fra i principali operatori mondiali nei settori del riscaldamento domestico e dello smart gas metering.  

Lo sbarco a Piazza Affari arriva dopo la business combination con la Spac Industrial Stars of Italy 2, la seconda promossa da Attilio Arietti e Giovanni Cavallini (nella foto da sx), ed efficace a partire del 20 luglio prossimo. L’obiettivo sembra essere quello di portare in tempi brevi (nel 2018) la società sul segmento principale. Nell’operazione, Ubi Banca, con il team equity capital markets guidato da Marco Germano, agisce in qualità di Nomad e specialist per la spac.

Sit ha chiuso il 2016 con un fatturato di 288,1 milioni (con un tasso annuo medio composto di crescita del 6,6%) e un Ebitda di 43,2 milioni per un margine del 15%. Il gruppo registra il 70% del fatturato venduto al di fuori dall’Italia e 8 stabilimenti di cui 4 all’estero. Attualmente l’aziena è guidata da Federico de’ Stefani (presidente e Ceo e figlio di uno dei fondatori) che tramite Sit Technologies Spa è attualmente azionista al 99,62%.

Nel dettaglio, in conformità a quanto deliberato dalle rispettive assemblee,  Sit darà attuazione alla fusione tramite un aumento di capitale sociale di SIT, scindibile, per 52,905 milioni, attraverso l’emissione di 5.290.572 azioni a servizio del concambio della azioni ordinarie e delle azioni speciali di Indstars 2 e di 5.350.000 warrant

Alla data di efficacia, SIT Tech avrà il controllo di diritto di SIT, detenendo n. 16.932.380 Azioni Ordinarie SIT, pari al 76,80% del capitale sociale di SIT. 

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