Arietti, Cavallini e Oaklins promuovono la prima SPAC olandese

Dopo il successo di Industrial Stars of Italy 1 e Industrial Stars of Italy 2 e la quotazione sull’AIM Italia di Industrial Stars of Italy 3, il fondatore e presidente di Oaklins Arietti Attilio Arietti (nella foto a sinistra) e Giovanni Cavallini (nella foto a destra), ex presidente ed amministratore delegato di Interpump, sono promotori anche di Dutch Star Companies ONE (DSCO), la prima SPAC (Special Purpose Acquisition Company) olandese che giovedì 22 febbraio 2018 è approdata su Euronext, il principale mercato finanziario pan-europeo (Belgio, Francia, Olanda, Portogallo e Regno Unito) con oltre 1.300 titoli quotati per un valore di quasi 3.300 miliardi di capitalizzazione.

Il modello societario nato negli Stati Uniti con l’obiettivo di reperire, attraverso il collocamento di azioni ordinarie e warrant, le risorse per acquisire una quota di partecipazione in una singola società operativa non quotata con cui fondersi in un secondo momento, ha avuto negli ultimi anni un ottimo riscontro sulla piazza italiana e ha debuttato anche in Olanda su iniziativa di Attilio Arietti e Giovanni Cavallini e Oaklins Holland del gruppo internazionale Oaklins, la più grande e longeva alleanza a livello globale nel mondo dell’m&a e dell’investment banking.

Nell’ambito dell’offerta finalizzata all’IPO e rivolta ad investitori privati e qualificati olandesi ed esteri, DSCO ha raccolto 55,36 milioni di euro e collocando 5.536.500 azioni al prezzo di sottoscrizione di 10 euro ciascuna. Al momento della quotazione è stato assegnato un warrant gratuito ogni due azioni, mentre un ulteriore warrant sarà distribuito agli investitori non recedenti subito dopo l’approvazione della Business Combination, in un tempo non superiore ai 24 mesi. Se l’operazione riceverà l’approvazione dell’assemblea degli azionisti (Extraordinary General Meeting), la società target si fonderà con DSCO e farà il suo ingresso su Euronext.

Il meccanismo – che accelera la possibilità di accesso al mercato dei capitali dimezzando burocrazia, tempi e costi – ricalca l’evoluzione italiana nel campo delle SPAC. Il successo è in gran parte dettato dall’intuizione dei promotori nella scelta dell’azienda target, di cui restano poi azionisti dopo la quotazione. Il percorso di accompagnamento non si esaurisce con l’entrata in Borsa ed è prevista l’eventuale restituzione del capitale – depositato su un conto vincolato – qualora l’operazione dopo due anni non andasse in porto.

La ricerca sarà indirizzata verso aziende preferibilmente olandesi, con un Ebitda compreso tra i 25 e i 75 milioni di euro, con struttura a conduzione familiare, forti posizioni competitive nel proprio settore, un importante potenziale di crescita e un team manageriale di grande esperienza. DSCO guarderà soprattutto a società in ambito industriale, agricolo e marittimo, ma anche logistico, della grande distribuzione e dello smart manufacturing, mentre saranno escluse tutte quelle aziende attive nei campi fintech, finanziario, degli armamenti, del tabacco e start-up.

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