UniCredit, utile di 1,1 miliardi nel terzo trimestre. Conferma guidance su 2019

UniCredit ha archiviato il terzo trimestre con un utile netto contabile di 1,1 miliardi, in rialzo del 25,7%, e confermato l’outlook sull’intero anno.

In calo le esposizioni deteriorate e il portafoglio di titoli di Stato. Prosegue il trend di miglioramento dei coefficienti patrimoniali.

Per quanto riguarda il 2019, il gruppo guidato da Jean Pierre Mustier (nella foto) conferma la guidance sui ricavi (18,7 miliardi), il target dei costi (10,1 miliardi), l’obiettivo di costo del rischio (55 punti base), le esposizioni creditizie deteriorate lorde nella non corre (sotto quota 10 miliardi), l’utile netto rettificato (4,7 miliardi), l’obiettivo di un Rote superiore al 9% e di un Rote delle attività core oltre il 10%, nonché un Cet1 Mda buffer a fine anno nella parte alta del range 200-250 punti base.

“Dal lancio di Transform 2019”, ha commentato Mustier, “le esposizioni creditizie deteriorate lorde di gruppo sono scese di quasi 50 miliardi”.

Tornando ai conti, nel terzo trimestre i ricavi sono saliti dell’1,7%, a 4,7 miliardi, e i costi operativi sono scesi dell’1,8%, a 2,5 miliardi. Nei nove mesi i ricavi sono scesi del 2%, a 14 miliardi, e i costi operativi sono calati del 3,6%, a 7,4 miliardi. Il risultato netto contabile dei nove mesi ammonta a 4,3 miliardi; l’utile netto rettificato si è attestato a 3,3 miliardi (+8,2%).

Il rapporto tra crediti deteriorati lordi e crediti totali delle attività core è sceso di 78 punti base, al 3,6%, “ben al di sotto del target annuale (4,7%). Le esposizioni creditizie deteriorate di gruppo sono diminuite di 12 miliardi su base annuale e 5,7 miliardi trimestre su trimestre, di
cui 5,4 miliardi da cessioni e da riclassificazione in attività in via di dismissione nel terzo trimestre. Le esposizioni deteriorate lorde di gruppo sono diminuite del 29,5% tendenziale e del 16,4% su base trimestrale, a 28,8 miliardi nel terzo trimestre, con un miglioramento del rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi al 5,7%. Le esposizioni deteriorate nette sono diminuite a 11,2 miliardi (-29,7% annuale, -16,5% su base trimestrale, con un rapporto tra esposizioni deteriorate nette e crediti deteriorati netti del 2,3%. Il rapporto di copertura si è attestato al 61% (+11 punti base su anno).

Le sofferenze lorde sono scese nel terzo trimestre a 14,5 miliardi (-37% tendenziale), con un rapporto di copertura del 72,2%. Le inadempienze probabili lorde sono scese a 13,3 miliardi (-20,4%), con un rapporto di copertura del 50,7%. Le esposizioni creditizie deteriorate lorde sono diminuite del 13,5%, a 17,5 miliardi. I flussi da crediti in bonis verso esposizioni creditizie deteriorate sono stati pari a 1,3 miliardi nel terzo trimestre. Il tasso d’insolvenza si è ridotto di 3 punti base, all’1,2%.

Nel terzo trimestre il Cet1 ratio si è attestato al 12,6% e il Cet1 Mda buffer a 252 punti base.

L’obiettivo di filiali da chiudere in Europa occidentale del piano Transform 2019 è stato raggiunto, con un calo delle filiali di 19 unità nel trimestre.

Nei nove mesi i crediti verso la clientela sono saliti dello 0,6%, a 431,9 miliardi. La raccolta da clientela è aumentata del 4,6%, a 417,2 miliardi. Le commissioni totali sono scese del 2,1%, a 4,7 miliardi. La raccolta gestita (AuM) è cresciuta a 195,9 miliardi, in aumento di 4,7 miliardi. I depositi sono stati pari a 408,9 miliardi, in rialzo di 5,8 miliardi su base trimestrale.

Il margine operativo lordo si è attestato a 2,3 miliardi nel terzo trimestre (+5,9%) e a 6,6 miliardi nei nove mesi (-0,1%). Le rettifiche su crediti sono state pari a 563 milioni nel terzo trimestre (-19,1%), portando a un costo del rischio di 47 punti base. Nei nove mesi le rettifiche sui crediti sono aumentate del 2,6%, a 1,7 miliardi.

A fine settembre UniCredit aveva 84.652 dipendenti, in calo di 2.127 unità rispetto a un anno prima. Nel terzo trimestre i nuovi clienti sono stati 438mila, con un calo del 4,7% su base annua.

Per quanto riguarda l’esposizione al debito sovrano, al 30 settembre UniCredit aveva in portafoglio titoli per 108,299 miliardi, di cui 47,848 miliardi italiani.

Infine, illustrando l’outlook sui prossimi mesi, UniCredit afferma che “l’economia dell’Eurozona rimane debole, data la perdurante contrazione del commercio globale, con una crescita del Pil attesa in media all’1,2% quest’anno e allo 0,9% nel 2020. I rischi per la crescita sono orientati al ribasso, soprattutto a causa della incertezza legata alle tensioni protezionistiche. Inoltre, gli ultimi indicatori segnalano un rischio crescente che la recessione manifatturiera possa estendersi al settore dei servizi e delle costruzioni, che hanno mostrato finora una crescita solida”.

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