Azimut, utile netto 2019 tra 360 e 370 mln. Nel 2020 utile almeno 300 mln
Azimut ha archiviato il 2019 con un utile netto consolidato compreso tra 360 e 370 milioni di euro, il risultato migliore della storia del gruppo.
La società attiva nel risparmio gestito presieduta da Pietro Giuliani (nella foto), si legge in un comunicato, sottolinea che, includendo la cedola che verrà deliberata dal cda del 5 marzo prossimo, i dividendi cumulati distribuiti agli azionisti nei cinque anni del piano 2015-2019 saranno pari almeno a 7,8 euro per azione, con una media del payout complessivo nei cinque anni superiore al 90% circa, ovvero uno yield medio cumulato del 44%.
Nel 2019 Azimut ha registrato una raccolta netta di 4,6 miliardi, arrivando a un patrimonio complessivo di oltre 59 miliardi. Alla fine dell’anno scorso il totale del patrimonio raccolto gestito dalle realtà non domestiche del gruppo ha raggiunto il 29% del totale, contro il 15% preventivato a piano, con una contribuzione all’ebitda stimata tra 50 e 55 milioni (+53% sul 2018).
Alla luce dei risultati dell’anno scorso, Azimut stima che, “in condizioni di mercato normali”, quest’anno l’utile netto sarà pari almeno a 300 milioni, ovvero il massimo del range indicato (250-300 milioni) durante l’investor day del 4 giugno scorso.
Il gruppo ribadisce il focus strategico sugli investimenti alternativi, annunciato nel settembre scorso e ribadito nel corso dell’evento Azimut Libera Impresa Expo. Nell’ultimo trimestre dell’anno scorso la raccolta dei prodotti alternativi ha superato quota 450 milioni, portando le masse dei private markets a oltre 1 miliardo. Inoltre, è ufficialmente partito il collocamento del fondo Italia 500, realizzato in collaborazione con P101 Sgr, ovvero un fondo comune di investimento alternativo chiuso e non riservato, la cui durata sarà di dieci anni, con un importo minimo di sottoscrizione di 5mila euro. Le aziende target sono startup con un fatturato sino a 5 milioni e pmi operanti su tecnologie, prodotti e/o servizi riferibili ai settori industriali e digitali, con un fatturato compreso tra 5 e 50 milioni.