Palladio scioglie la spac Vei1
La spac promossa da Palladio Finanziaria, Vei 1, non trova la target entro il 29 febbraio e verrà quindi liquidata. Lo ha deciso il consiglio di amministrazione del veicolo, in un assemblea dello scorso 20 febbraio.
Vei 1 era stata quotata all’Aim Italia di Borsa Italiana a febbraio 2018 dopo aver raccolto 100 milioni di euro (leggi la notizia su Financecommunity) dagli investitori, a partire dalla stessa Palladio Holding, che aveva sottoscritto il 20% della raccolta. Il patrimonio netto, che a fine dicembre 2019 era pari a 102 milioni di euro, al netto delle attività strettamente liquidatorie volte al soddisfacimento dei creditori della società, e sarà quindi distribuito agli azionisti al prezzo di 10 euro per azione.
Vei 1 puntava a cercare un’impresa italiana con un equity value tra i 100 e i 400 milioni di euro ma, come spiega la relazione degli amministratori, “nonostante le attività” del management della società “al fine di individuare una possibile società target con cui realizzare l’operazione rilevante” e “in un contesto di mercato sempre meno favorevole, non è stato possibile identificare opportunità per realizzare un’operazione rilevante in grado di creare valore per gli azionisti anche tenuto conto del termine statutario di durata della società del 29 febbraio 2020“.
Si tratta di una scelta che non è strettamente collegata al coronavirus e ai suoi effetti sull’economia. Le ragioni della mancata individuazione di una società target sono per i relatori riconducibili a “condizioni non favorevoli di mercato primario”, fra cui la “diffusione tra gli investitori di una percezione non positiva delle operazioni con special purpose acquisition companies” imputabile secondo i relatori “alla performance negativa registrata dalla maggior parte delle SPAC e delle società risultanti da recenti operazioni di business combination” a partire dallo scorso anno, oltre alla “constatata difficoltà di individuare possibili società target di qualità e a valutazioni attraenti che, a propria volta, considerassero l’operazione con una spac più vantaggiosa dell’Ipo diretta o di operazioni con fondi di private equity” oltre alla difficoltà di primarie società di quotarsi a causa delle tensioni sui mercati internazionali.
Una situazione che ha riguardato anche altre spac, come Spactiv, i cui soci hanno detto no alla business combination con Betty Blue, il marchio di moda creato della stilista Elisabetta Franchi (leggi la notizia su Financecommunity).