Intesa e Quadrivio lanciano un fondo di venture capital con raccolta a 120 mln
Sembrava aver definitivamente lasciato quella nave, dopo la cessione di Atlante Ventures. Invece Intesa Sanpaolo torna nel venture capital e avvia un nuovo fondo in partnership con Quadrivio sg, con l’obiettivo di 120 milioni di euro di raccolta.
Nel dettaglio, IMI Investimenti (società controllata al 100% da Intesa Sanpaolo), Quadrivio Italia (socio unico di Quadrivio Capital sgr) e i senior manager dei team delle rispettive aree venture capital costituiranno la compagine sociale della nuova sgr, dentro la quale conferirà la gestione dei quattro fondi attualmente gestiti dai promotori come appunto Atlante Ventures, assieme ad Atlante Seed e Atlante Ventures Mezzogiorno, per quanto riguarda Intesa Sanpaolo e TTVenture per quanto riguarda Quadrivio.
Si tratta di realtà che hanno portato avanti operazioni come Silicon Biosystems, Igea, Yogitech, Expert System e gli incubatori H-Farm e Digital Magics oltre che D-Orbit, Directa Plus e Pilegrowth.
A seguito dell’accordo, Intesa Sanpaolo e Quadrivio assumeranno una partecipazione del 40% ciascuno nel capitale della nuova società, mentre il restante 20% sarà detenuto dal management team guidato da Davide Turco (nella foto), oggi responsabile delle attività di venture capital di Intesa Sanpaolo e che andrà a ricoprire la carica di amministratore delegato della SGR. Presidente del CdA sarà invece Elizabeth Robinson, attuale Direttore Investimenti Venture Capital in Quadrivio.
Il nuovo fondo si pone dunque l’obiettivo di raccogliere 120 milioni, di cui 70 sarebbero già garantiti dai soci fondatori, e di “creare un player di venture capital ben dimensionato e con una forte connotazione internazionale” che sia l’operatore di Venture Capital di riferimento in Italia non solo per i capitali in gestione, ma anche per la qualità ed esperienza del management che prenderà parte dell’iniziativa”, ha commentato l’amministratore delegato di Quadrivio Walter Ricciotti.
Il fondo, nel dettaglio, avrà un focus prevalentemente su investimenti nel capitale di rischio di imprese in fase di sviluppo, attive in settori ad alta tecnologia quali: medtech e diagnostica, elettronica avanzata (con particolare attenzione a Embedded systems e Internet of Things) e cleantech (con un’attenzione specifica ai temi della circular economy e dei nuovi materiali).
Il fondo potrà inoltre effettuare, in misura minoritaria, investimenti di seed capital in società giudicate particolarmente promettenti.