Npl in calo di 49 miliardi. Transazioni previste per 50 miliardi nel 2019
A fine 2018 i crediti deteriorati lordi registrati nei bilanci bancari sono diminuiti di 49 miliardi (-29%) rispetto ai 167 miliardi di fine 2017: si è arrivato, a novembre dell’anno sorso, a 118 miliardi. Nonostante questo in Italia ci sono ancora 266 miliardi di non-performing loans (npl), pari al 13% del prodotto interno lordo, da smaltire. Di questi, 118 miliardi (il 13% del Pil nazionale) sono ancora nei registri bancari, 154 sono stati ceduti a fondi e 7 sono stati recuperati o considerati non esigibili e per questo “cancellati”. Sono i dati raccolti da Banca Ifis e pubblicati nell’ultimo rapporto “Market Watch npl”.
Transazioni annunciate per 50 miliardi nel 2019
Le stime per l’anno in corso, sulla base dei deal annunciati (trenta le operazioni previste) si stimano transazioni per 50 miliardi lordi entro fine 2019 (contro i 66 miliardi del 2018) e il 39% di questi potrebbe essere emesso sul mercato secondario: un dato molto superiore rispetto all’anno scorso, quando sulla piazza dei titoli già circolanti ha visto affacciarsi solo il 2% del totale degli npl transati. Gli npl lordi stimati alla chiusura del 2019 ammontano a 105 miliardi, in calo del 48% dal 2016.
Il mercato nel 2018
Il calo delle sofferenze è un dato di fatto che riguarda npl lordi e netti e Utp (le inadempienze probabili). Il totale delle transazioni di npl nel 2018 ha toccato quota 66 miliardi, il prezzo pagato per i portafogli transati in questo periodo è 17 miliardi (48,6 miliardi vengono da portafogli misti e dieci miliardi da portafogli secured). L’aumento delle operazioni di “smaltimento” dei crediti deteriorati è stato probabilmente incentivato dalle garanzie statali Gacs (garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze), introdotte a febbraio 2016 con durata di 18 mesi poi prorogate di un anno dall’Unione europea. Il 44% delle operazioni del 2018, infatti, quasi la metà, sono state coperte da Gacs mentre per il 2019 la previsione scende al 18%, un dato su cui pesa la scadenza a settembre dello strumento di garanzia che però – come confermato dal Tesoro e Banca d’Italia – sarebbe già in via di rinnovamento; in questo caso la percentuale di copertura delle operazioni potrebbe salire di qualche punto.
Sulle sofferenze nette si registra il calo più significativo: – 56%, da 87 miliardi a fine 2016 a 38 miliardi dello scorso novembre. Trend in calo anche per quanto riguarda gli npe, in diminuzione – al termine dell’anno scorso – di 55 miliardi (21%) rispetto a fine 2017. Le inadempienze probabili (utp) sono in calo costante dal 2014: a fine 2018 il dato registrato è di 52 miliardi, dieci in meno rispetto alla fine dell’anno scorso.
Quanto al prezzo, quello medio ponderato netto delle transazioni di Npl effettuate nel corso del 2018 è stato del 18%, secondo le stime di Banca Ifis. Se guardiamo le singole classi di crediti , i prezzi dei portafogli misti secured e unsecured hanno registrato un balzo dal 19% al 28%, avvicinandosi a quelli dei portafogli secured, anche loro saliti dal 31% al 33%.
Rispetto agli altri paesi europei, l’Italia ha registrato tra 2015 e 2018 un’ottima performance nella diminuzione dei npl ratio (il rapporto tra crediti deteriorati e rischio complessivo): -44,3% rispetto a una media europea di 41,2%. L’indice di copertura italiano è salito, nel 2018, a 37,7%. I primi dieci venditori sono intervenuti nel 77% delle transazioni del 2018, i primi otto compratori si sono aggiudicati il 57% degli accordi raggiunti.