Intesa annuncia dividendi cash per 2,4 mld e un utile netto a 2,7 mld
Intesa Sanpaolo supera le aspettative quanto al dividendo del piano d’impresa distribuendo sul 2015 2,4 miliardi di euro cash (il target era a 2 miliardi) e conferma per il 2016 l’obiettivo di distribuzione di 3 miliardi.
Per il gruppo il 2015 ha visto un utile netto in forte crescita a 2,74 miliardi da 1,25 miliardi dello scorso anno e il dato sugli accantonamenti a fronte di rischi creditizi più basso dal 2010. Nel solo quarto trimestre l’utile netto è stato di 13 milioni, scontando il contributo straordinario al fondo di risoluzione pari a circa 380 milioni ante imposte.
A spingere il risultato è soprattutto l’attività di consulenza. Le commissioni nette sono infatti pari a 1,918 miliardi di euro, in aumento del 7,4% rispetto ai 1,7 del terzo trimestre 2015. Se, nel dettaglio, scendono però quelle derivanti dall’attività bancaria commerciale (-1,9%), crescono del 6,1% le commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,…), nel cui ambito la componente relativa ai prodotti assicurativi sale del 10,7%, quella relativa al risparmio gestito del 3,4% (comprendente commissioni di performance per 85 milioni di euro nel quarto trimestre 2015 e per 27 milioni nel terzo trimestre 2015) e quella relativa a intermediazione e collocamento di titoli del 3,6%.
Quanto alle business unit, il risultato ante imposte segna un apporto nel 2015 di 2,6 miliardi da Wealth Management (+30% rispetto al 2014), derivanti per 1,109 miliardi da Private Banking (+32,2%), 614 milioni da Asset Management (+46,9%) e 923 milioni da Insurance (+18,5%), di 2,131 miliardi da Banca dei Territori (+26,5%), 1,9 da Corporate e Investment Banking (+12,9%) e 568 milioni da Banche Estere (+8,6%).
Il dividendo per azione è di 14 cent per le ordinarie (raddoppiato rispetto ai 7 cent del 2014) e di 15,1 cent per le risparmio (da 8,1 del 2014). I coefficienti patrimoniali vedono un Cet1 al 13,1% a regime e al 13% transitorio, leggermente sotto il 13,4% registrato a fine settembre. I proventi operativi netti sono cresciuti dell’1,9% a 17,15 miliardi nel 2015 con un calo del 12,1% a 3,7 miliardi nel solo quarto trimestre rispetto ai tre mesi precedenti.
Nel corso dell’anno, inolyre, gli accantonamenti a fronte del rischio su crediti sono scesi del 27,6% a 3,3 miliardi, il dato più basso dal 2010, la copertura è al 47,6% (139% considerando le garanzie reali) mentre quella delle sofferenze è al 61,8%. Dall’altra parte lo stock di crediti deteriorati è sceso del 3% rispetto a fine settembre e dell’1% rispetto a fine 2014, mentre i flussi di crediti deteriorati provenienti da posizioni in bonis sono al livello più basso dal 2007.
Per il 2016, il gruppo guidato da Carlo Messina (nella foto) vede una crescita dei proventi operativi netti, grazie alle commissioni nette e ai crediti verso la clientela, e del risultato della gestione operativa.