Utili da record per Bank of America e Morgan Stanley
Utili più che raddoppiati per Bank of America e quasi raddoppiati per Morgan Stanley nel 2015. Le due banche statunitensi, nel loro bilancio annunale, hanno riportato risultati robusti nonostante le bufere sui mercati finanziari che hanno messo a dura prova le attività di trading.
Nel quarto trimestre dell’anno scorso, Bank of America ha aumentato i profitti a 3,34 miliardi di dollari, +9% rispetto ai 3,05 miliardi di un anno fa, portando gli utili annuali a 15,89 miliardi, i migliori dal 2006. Anche la performance trimestrale è riuscita a battere le attese con 28 centesimi di utili per azione contro i 26 stimati dagli analisti.
Le entrate del gruppo guidato dall’amministratore delegato e dal presidente Brian Moynihan (nella foto) sono a loro volta lievitate a 19,53 miliardi (19,76 miliardi se depurate da voci straordinarie) da 18,73 miliardi, pur rimanendo inferiori a previsioni di 19,82 miliardi. Il trading, in controtendenza, è cresciuto dell’11% a 2,65 miliardi nel trimestre, con la divisione di obbligazioni, valute e commodities lievitata del 20 per cento.
Quanto a Morgan Stanley, il gruppo ha potuto far leva, in particolare, sull’intensificarsi dell’attività m&a. La banca è tornata in utile nel trimestre, con 908 milioni, dopo un passivo di 1,63 miliardi l’anno scorso causato da oneri legali legati a derivati sui mutui per 2,6 miliardi.
I profitti si sono saliti del 77% a 6,13 miliardi, mentre gli utili per azione negli ultimi tre mesi hanno ampiamente superato i pronostici, pari a 43 centesimi contro 33, così come le entrate: escluse alcune voci contabili sono state di 7,86 miliardi rispetto a 7,59. Nel trading un incremento delle entrate nell’azionario è servito a compensare la flessione nel reddito fisso.
La banca, in prospettiva, ha potenziato i piani di riorganizzazione e riposizionamento strategico, che la vedono ridurre la tradizionale dipendenza dal reddito fisso. Qui sono già stati eliminati 1.200 posti di lavoro. L’istituto ha adesso programmato ulteriori risparmi generalizzati per un miliardo l’anno grazie a Project Streamline, che prevede il trasferimento di uffici legali in località a basso costo, il consolidamento di operazioni e maggior ricorso a processi informatizzati. L’obiettivo è una redditività globale misurata dal Return on equity al 10 per cento, target mancato quest’anno.
In Italia la banca dovrebbe continuare ad avvantaggiarsi di un ritorno di interesse per molteplici asset, dalla moda alle infrastrutture, in un clima di riduzione della percezione del rischio-Paese.