Mediobanca chiude il semestre con ricavi oltre 2 mld e acquisisce Cairn
Mediobanca chiude l’esercizio al 30 giugno 2015 con ricavi al di sopra delle aspettative del mercato arrivati a 2,045 miliardi (+12,4%), dei quali 529,8 milioni nel trimestre.
Anche il dividendo proposto, 0,25 euro da 0,15, si pone sopra le attese del mercato raccolte dall’istituto, pari a 0,23 euro.
L’utile netto sale del 27% a 590 milioni nell’anno, di cui 124,2 milioni (da 69,5) nel solo quarto trimestre, leggeremente sotto il consensus di 130 milioni. Roe a 7,3%, si legge nella nota emessa sui conti dell’anno. Crescono margine di intermediazione, commissioni e trading, compensando il minor contributo della partecipata Generali (da 261 a 224 milioni).
Inoltre, dalla cessione di Telecom /Telco deriva una plusvalenza di 84,5 milioni. In calo invece le rettifiche su crediti (meno 27,6% a 532,7 milioni), con una copertura delle attività deteriorate in salita a 53% da 50%, mentre crescono gli impieghi (+8%) sia nel corporate che nel retail.
«Il management aveva l’obiettivo di sostituire la redditività dell’anno scorso derivante da componenti non ricorrenti con una redditività bancaria in crescita e ricorrente. I risultati vanno al di là delle nostre aspettative, sono migliori del budget », ha affermato il ceo Alberto Nagel (nella foto).
Anche se è positiva sul prossimo esercizio, Mediobanca non rivedrà gli obiettivi del piano, giunto al suo ultimo anno. «Ci sono trend che continueranno e credo che sia ragionevole avere un atteggiamento positivo per gli sviluppi del margine di interesse, sostenuto in larga misura da Compass. Vediamo anche un aumento degli utili da partecipazioni», spiega Nagel ricordando che prima di giugno 2016 saranno cedute partecipazioni per 900 milioni-1 miliardo fra cui il 3% di Generali.
Il costo del rischio cala in tutte le componenti del business con 168 pb a giugno da 230 un anni fa, un decremento “più brusco del previsto”, per Nagel.
Nel retail, Compass raddoppia il risultato netto a 94 milioni mentre CheBanca!, per cui si conferma l’obiettivo di breakeven per l’esercizio 2015-2016, continua la trasformazione in «prima banca» contribuendo all’obiettivo del gruppo di aumentare la sua forza nell’asset management (attualmente ha in gestione 35 miliardi di euro sotto diversi brand).
Salgono del 7% i costi, sia per la diversificazione geografica che per le maggiori spese di strutture operative e di controllo, ma il cost/income è in calo al 41% da 43%. Il cet1 phased in migliora al 12,0% , il fully phased al 13,2%.
Nel bilancio d’esercizio al 30 giugno, Mediobanca ha annunciato oggi anche l’acquisizione del 51% di una boutique specializzata nel credit asset management, Cairn. Si trattadel «primo step a cui nei prossimi mesi o anni si associeranno altre società di questo tipo», spiega Nagel.
La transazione, rende noto il gruppo, ha un valore contenuto che non impatta sui ratio, ma porterà a Mediobanca commissioni nell’ordine di 25-30 milioni di sterline l’anno, quasi l’8% del totale delle fees incassate dal gruppo. «Cairn è sempre stata profittevole ed è destinata a crescere in modo evidente», aggiunge, sottolineando che l’acquisita «potrà beneficiare di sinergie importanti con il gruppo, il credit asset management è un evergreen che si accoppia al Dna di Mediobanca». Anche se Mediobanca ha una opzione per salire al 100% «è giusto avere un management investito e allineato», conclude Nagel.