Gestire i rischi dell’m&a: la chiave è nella due diligence
L’anno che si chiude sarà caratterizzato da numerosi record. Ma le operazioni di fusione e acquisizione sono materia delicata. Se ne è parlato durante la Financecommunity Week
L’m&a sta vivendo un momento particolarmente positivo: basti pensare che la Federal Trade Commission degli Stati Uniti ha dovuto adattare il suo processo di revisione pre-acquisizioni per gestire la grande quantità di notifiche che le stanno arrivando. Secondo il report What approach to m&a builds the most value? di McKinsey, il valore delle transazioni è aumentato di oltre il 300% nella prima metà del 2021 rispetto alla prima metà dell’anno scorso.
Queste operazioni però comportano anche diversi rischi che devono essere valutati al meglio, sia dal punto di vista dei venditori che degli acquirenti. L’argomento è stato l’oggetto della tavola rotonda Managing risks in m&a transactions che si è svolta lo scorso 15 novembre, durante la Financecommunity week.
Protagonisti sono stati Andrea Foti, Managing Director, Head of m&a and Transaction Solutions Southern Europe di Aon; Francesco Gianni, Founding Partner di Gianni & Origoni; Giulia Maria Governa, Director di Lazard; Mauro Roversi, Partner e Cio di Ambienta Sgr; Laura Segni, General Counsel di Imi Corporate & Investment Banking e Umberto Simonelli, Chief Legal & Corporate Affairs Officer – Company Secretary di Brembo.
«Negli ultimi anni, è cresciuto in modo significativo il focus nei confronti della gestione del rischio da parte degli attori coinvolti nei deal di m&a», ha spiegato Andrea Foti. «A differenza di quanto avveniva in passato, oggi il rischio è oggetto di analisi già nelle fasi precedenti all’operazione di m&a, fino a ottimizzarne la gestione nel corso di essa. Aon supporta i clienti nelle varie fasi di questo processo, dall’analisi all’execution della transazione e nella fase successiva rivolta alla creazione di valore».
«Il ruolo del broker è andato evolvendosi costantemente, sviluppando soluzioni rivolte ad assistere il cliente anche nell’attività di m&a. L’utilizzo di tali soluzioni nel mercato italiano è aumentato esponenzialmente dopo aver visto l’avvio nei primi anni 2000 nei mercati anglosassoni. Oggi una parte importante delle attività m&a di Aon è rivolta a ideare, sviluppare e lanciare nuove soluzioni per i nostri clienti, con il supporto delle compagnie assicurative». Per Aon l’assicurazione rappresenta quindi un partner importante per trovare nuove soluzioni, che possono essere identificate in due tipologie: «La prima area di attività di Aon, rivolta alle operazioni di m&a, comprende le soluzioni assicurative, ovvero polizze costruite su misura con la finalità di gestire specifiche categorie di eventi o rischi che potrebbero rendere difficoltosa o addirittura impossibile la conclusione dell’operazione. Tali polizze permettono di migliorare i termini e le condizioni di vendita, coprendo eventuali rischi non noti che dovessero concretizzarsi post closing, nonché eventuali rischi noti, già identificati in due diligence, ad esempio rischi fiscali, giuslavoristici e contenziosi. In particolare, i rischi non noti sono assicurabili attraverso la polizza “Warranty & Indemnity”, mentre i rischi specifici sono coperti attraverso polizze comunemente denominate “Contingent Liability». La seconda area di servizi «con cui assistiamo i nostri clienti – prosegue Foti – include le attività di advisory, rivolte a preparare l’azienda e facilitare l’operazione di m&a. In questo ambito sono molteplici le aree in cui ci concentriamo: vi sono i prodotti di credito strutturato, la consulenza riguardante la proprietà intellettuale e il mondo della cybersecurity, del capitale umano e della due diligence assicurativa».
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