L’isola di Tessera sarà tokenizzata sulla piattaforma fintech Elviria
L’Isola di Tessera, un tempo presidio militare della Repubblica di Venezia, collocata di fronte all’isola di Murano, sarà tokenizzata su Elviria. Si tratta di una piattaforma di investimenti alternativi di Ephelia Capital, investment bank di diritto svizzero, parte del gruppo britannico Ephelia Global Services Ltd, fondato dall’imprenditore del fintech Franco Mignemi e attivo nei servizi di gestione e protezione patrimoniale, con sede in cinque giurisdizioni (come riporta BeBeez).
Elviria ha infatti strutturato una Spv di diritto britannico, che punta a raccogliere tra gli investitori 14,5 milioni di dollari, necessari all’acquisto dell’isola e allo sviluppo del progetto di recupero e rilancio degli asset immobiliari, con gli investitori che potranno acquistare le quote dell’SPV oppure dei token rappresentativi di quelle quote.
I token, che potranno essere acquistati a loro volta con valuta oppure in criptovaluta, potranno essere emessi come FT (Fungible Token, e dunque divisibili) o come singoli NFT (Non Fungible Token, cioé veri e propri asset singoli, unici nel loro genere, esattamente come le opere d’arte, dunque non replicabili). I token potranno essere creati su una blockchain a scelta tra Ethereum, Binance, Polygon o Avalanche. Il processo di tokenizzazione proposto da Elviria, consente infine la quotazione dei token anche su mercati secondari che hanno stretto una partnership con essa.
Il via libera al piano di recupero dell’Isola di Tessera, che comprende una superficie complessiva di circa 8mila metri quadri, era stato deliberato nel 2012 dal Comune di Venezia su richiesta di Tessaglia, società di Lorenzo Marinese, poi dichiarata fallita dal Tribunale di Venezia nel maggio 2018.
Marinese, con un progetto dell’architetto Marino Folin, ex rettore dell’Università Iuav di Venezia, aveva pianificato di trasformare l’isola in un nuovo resort di lusso con il recupero della struttura dell’antica batteria militare, prima veneziana e poi austriaca. A valle della dichiarazione di fallimento della società, nel luglio 2019 era stata indetta una prima asta dal Tribunale, che partiva da una valutazione base di 3,24 milioni di euro. L’asta però era andata deserta e se ne era indetta una seconda nel marzo 2020 con base d’asta di 2,2 milioni (si veda qui La Nuova Venezia). L’offerta su Elviria partirà proprio questa settimana.