Save The Duck annuncia l’ingresso di Reinold Geiger e André Hoffmann: gli advisor
Save The Duck, il primo marchio di piumini 100% animal free e prima azienda fashion in Italia a ottenere la certificazione B-Corp, annuncia il nuovo assetto societario. Ad acquisire la maggioranza da Progressio SGR e gli altri soci di minoranza, sono stati due imprenditori-manager: Reinold Geiger e André Hoffmann, rispettivamente Presidente Esecutivo e ceo della multinazionale L’Occitane International S.A., già presenti nel capitale di Save The Duck con una quota di minoranza al fianco di Progressio e gli altri soci di minoranza. I due entrano a titolo personale attraverso veicoli di investimento da loro controllati, ossia Société D’Investissements Cime S.A. e Anatra Investments Limited. Confermato al vertice Nicolas Bargi, founder e ceo dell’azienda, terza generazione di imprenditori nel settore tessile attraverso l’azienda di famiglia Forest, che conserva tutte le deleghe precedentemente conferitegli. Nel dettaglio: ai due nuovi soci va complessivamente l’80% del capitale dell’azienda, mentre il restante 20% rimane in mano a Nicolas Bargi.
André Hoffmann commenta così l’operazione: «Sia io che Reinold Geiger siamo lieti di collaborare con Nicolas Bargi e il suo team per portare Save The Duck al successivo livello di crescita su scala internazionale. L’impegno di Save The Duck per la sostenibilità, riflesso nel raggiungimento dello status di B-Corp, è stato un fattore chiave nella nostra decisione di investire nell’azienda. Ci teniamo inoltre a ringraziare in particolare il team di Progressio SGR, guidato da Filippo Gaggini, Angelo Piero La Runa e Massimo Dan, per la collaborazione e l’immenso supporto garantito in questi anni al management di Save The Duck». Mentre Reinold Geiger specifica: «Proprio sotto la guida di Progressio SGR Save The Duck ha raddoppiato il fatturato. Ora tocca a noi raccogliere la sfida. Il focus è e sarà la sostenibilità, come già avviene per tutti i nostri investimenti in ambito esg».
Grande soddisfazione per l’operazione anche per Progressio Sgr, entrata nel capitale di Save The Duck nel 2018 attraverso il fondo Progressio Investimenti III. Come sottolineato anche da Angelo Piero La Runa, Senior Partner della SGR e membro del team che ha seguito la partecipata insieme a Filippo Gaggini, Massimo Dan e Mauro Ballabio: «Siamo davvero orgogliosi per le tante iniziative avviate in questi anni insieme a Nicolas Bargi e al suo team, che hanno consentito al brand Save The Duck di affermarsi sempre di più sui mercati internazionali promuovendo i valori legati all’approccio animal free e alla sostenibilità. Siamo molto contenti che in futuro Save The Duck possa proseguire nel suo eccezionale percorso di sviluppo beneficiando dell’esperienza e delle capacità imprenditoriali di Reinold Geiger e André Hoffmann, che ringraziamo davvero molto per il prezioso supporto durante questi anni insieme».
Save The Duck, che utilizza l’innovativa tecnologia Plumtech, un’ovatta tecnica termoisolante, in grado di ricreare la sofficità della vera piuma, conservando i vantaggi dell’imbottitura termica, cresce a doppia cifra anno su anno e nel triennio a guida Progressio SGR ha raddoppiato i risultati centrando l’obiettivo prefissato al momento dell’acquisizione. Il tutto nonostante la pandemia da Covid-19 i cui effetti nefasti non hanno certo risparmiato l’industria fashion (e non solo). Per l’esattezza: l’azienda del «papero che fischietta» ha archiviato il 2021 con ricavi consolidati a quota 47,3 milioni di euro e per il 2022 punta a superare i 64 milioni con un margine atteso del 20%. «Save The Duck dimostra che la scelta di essere sostenibili paga» commenta Nicolas Bargi, che ha ideato il brand nel 2011 partendo dalle sue stesse convinzioni etiche. E rilancia: «Siamo estremamente felici che due imprenditori- manager di comprovato successo, come André Hoffmann e Reinold Geiger, che condividono con noi gli stessi valori, abbiano deciso di investire ulteriormente in Save The Duck e delineare insieme un percorso che favorisca la crescita su scala mondiale. Il loro ruolo attivo nella struttura societaria per altro garantisce continuità all’intero universo Save The Duck: fornitori, collaboratori e partner commerciali. E in operazioni di tale portata non è mai scontato che ciò avvenga». Al momento l’azienda, la cui quota export supera il 60%, è presente in 42 Paesi, con in testa Germania e Stati Uniti, attraverso un network selezionato di negozi wholesale. Le «stelle emergenti» sono l’area APAC, e in particolare il Giappone. «La grande sfida ora sarà arrivare in tutto il mondo puntando a una strategia omnichannel e in questo sarà fondamentale l’expertise dei nostri nuovi partner» chiosa Bargi.
Nell’operazione Progressio Sgr e Nicolas Bargi sono stati assistiti da Mediobanca in qualità di financial advisor, hanno lavorato all’operazione per Mediobanca Lorenzo Astolfi (nella foto), Cappello Stefano, Antonio Perdichizzi e Paolo Malvestiti.
E’ stata inoltre seguita da Linklaters per gli aspetti legali (con il team guidato dal partner Pietro Belloni coadiuvato da Walter Campagna, Francesca Galetti e Carolina Galiero); da EY per gli aspetti contabili e dallo Studio Russo De Rosa Associati per gli aspetti fiscali e di gestione del piano di incentivazione (con il team composto da Leo De Rosa, Federica Paiella, Alessandro Manico, Pietro Perenzin). Reinold Geiger e André Hoffmann sono stati invece affiancati da Skadden, Arps, Slate, Meagher and Flom LLP (con un team co- guidato da Arash Attar-Rezvani e Andrea Spadacini, composto da Cristina Tomassini e Jack Anderson) e dallo Studio Gattai Minoli Partners (con il team guidato dal partner Federico Bal coadiuvato da Carolina Gattai e Roberto Garrone) per la parte legale. Con riguardo alle attività relative all’acquisition financing di Save the Duck risalente al 2018, Banca Intesa Sanpaolo e Banca IFIS sono stati assistiti da Simmons&Simmons (Davide D’Affronto e Maria Ilaria Griffo) mentre Save The Duck è stata assistita dallo Studio Greco Vitali Associati (Chiara Langè, Fabio D’Esposito e Matteo Miramondi).
Banca Intesa Sanpaolo e Banca IFIS rimangono lender di Save The Duck a supporto dei programmi di sviluppo futuri della società. Infine, BCG ha assistito Save The Duck nella definizione della strategia di crescita mentre EY ed ERM hanno fornito supporto sugli aspetti ESG.