Transizione energetica, il fondo di Ver Capital raccoglie 45 milioni

Arriva il “first closing” per il “Ver Capital Sinloc Transition Energy Fund”, fondo nazionale di efficientamento energetico.

Il fondo, promosso e gestito da Ver Capital con il supporto di Sinloc nel ruolo di advisor tecnico, parte quindi con un primo closing di 45 milioni e ha un obiettivo di raccolta di 200 milioni di euro, con un target di rendimento netto per gli investitori pari al 10%.
Tra gli obiettivi principali del Fondo: l’attivazione di investimenti destinati principalmente all’efficientamento energetico di grandi edifici pubblici quali ospedali, scuole o poli museali, lo sviluppo di “smart cities”, che puntino sulla digitalizzazione di parcheggi ed illuminazione pubblica, e la realizzazione di impianti alle per la produzione di energie rinnovabili.

I circa quindici investimenti su cui punterà il fondo genereranno chiari obiettivi di impatto, pari ad almeno 9mila TEP/anno di risparmi di energia primaria e 15mila tonnellate di CO2/anno di emissioni di gas serra evitate.

«Ver Capital – dichiara l’amministratore delegato Andrea Pescatori (nella foto) – ha unito le proprie esperienze di gestione alle competenze di Sinloc nell’energia, con una proposta di investimento innovativa che potrà generare investimenti fino ad un miliardo di euro».

«Sinloc – aggiunge l’ad Antonio Rigon – crede molto in questa iniziativa, che permetterà al Fondo di utilizzare al meglio le nostre esperienze nazionali ed europee in campo energetico, ed al Paese di puntare ancor più sull’efficientamento energetico».

Gli investimenti nell’efficienza energetica rappresentano per l’investitore, se ben strutturati e gestiti, un’opportunità in relazione all’ottimo rapporto tra rischio e rendimento, alla bassa volatilità ed alta prevedibilità dei flussi di cassa, a cui si associa l’impatto positivo sotto il profilo ambientale e sociale.

La possibilità di intercettare operazioni di investimento con tali caratteristiche è supportata anche dai risultati ottenuti da Sinloc, che, nell’ultimo decennio, ha attivato sul territorio nazionale più di 1.6 miliardi di investimenti a favore dello sviluppo di infrastrutture locali, energie rinnovabili ed efficienza energetica, principalmente attraverso il partenariato pubblico-privato.

Al fine di ottimizzare il profilo di cassa degli investitori professionali, il Fondo vedrà nei primi due anni di vita una prevalenza di iniziative cosiddette brownfield per poi lasciare il passo ad iniziative “late” greenfield nella seconda fase del periodo di investimento, definite “late” perché pronte per esser “cantierate”, con iter amministrativo e autorizzativo già ampiamente finalizzato.

nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

SHARE