Banca Ifis NPL MEETING 2022

Npl meeting, “so far so good”: incremento degli npe contenuto grazie alla solidità del sistema Italia

IL PODCAST CON LA SINTESI DEL MEETING

Il titolo dell’Npl meeting di quest’anno, organizzato da Banca Ifis, è Future Proof. Secondo i professionisti del settore intervenuti, nonostante lo scenario macroeconomico in peggioramento, determinato dall’aumento dei prezzi di energia, materie prime e beni alimentari e dall’aumento dei tassi di interesse, la solidità del sistema Italia permetterà di mitigare i nuovi flussi di credito deteriorato.

Market Watch Npl di Banca Ifis

In apertura, Frederik Geertman, amministratore delegato di Banca Ifis, ha riassunto i risultati del Market Watch Npl di Banca Ifis: nel triennio 2022-2024, sono attesi 82 miliardi di euro di nuovi flussi di credito deteriorato, con un incremento di 10 miliardi, 6/9 mesi di ritardo rispetto alle previsioni dello scorso febbraio e un picco previsto nel 2023.

Alcuni elementi di stabilità dell’economia italiana potranno giocare un ruolo di mitigant: la ricchezza e il modesto indebitamento delle famiglie, la resilienza delle imprese che continuano a investire, gli interventi pubblici e infine il miglioramento della solidità e redditività delle banche che già alla fine del 2021 avevano raggiunto un Npe ratio del 4,1%1 (al di sotto quindi del target EBA del 5%). Un dato che alla fine di quest’anno, secondo le stime del rapporto, scenderà al 3,2%.

In questo contesto, il comparto italiano degli Npl ha visto crescere l’importanza del suo ruolo, consentendo alle banche di realizzare un importante derisking sui propri bilanci, con una stima di 357 miliardi di euro di portafogli Npe ceduti tra il 2015 e il 2022. A conferma della vitalità dell’industria degli Npl anche una crescita continua dei ricavi dal 2013 al 2021 (+90% sull’intero periodo), che proseguirà con un +9% nel 2022 e +4% nel 2023, con volumi elevati di vendita previsti (47 miliardi di euro di Npe nel 2023 e 33 miliardi nel 2024). Nei primi 9 mesi del 2022 sono stati transati 22 miliardi di euro di portafogli Npl e Utp (dato aggiornato al 15 settembre) mentre per l’intero 2022 sono attese transazioni Npl per 35 miliardi di euro, con il mercato secondario, ormai componente di rilievo, che rappresenta il 30%.

Il punto di vista dei banchieri

“L’evoluzione del de-risking bancario alla prova dell’economia reale: il punto di vista delle banche” è stata la prima tavola rotonda della mattinata e ha visto sul palco Elena Goitini, ad di Bnl Bnp Paribas, Giuseppe Castagna, ad di Banco Bpm e Corrado Passera, founder e ad di Illimity.

Goitini, riprendendo le parole di Giovan Battista Sala, Titolare Servizio Supervisione Bancaria 2 della Banca d’Italia, intervenuto poco prima, ritiene che il panorama di questo momento dell’universo npe si possa riassumere con “so far so good”: i progressi raggiunti finora sono soddisfacenti. “Quello che vedo è un ottimismo consapevole. – continua – Stiamo uscendo in positivo dalla crisi, soprattutto se facciamo il confronto con la crisi del 2008. Abbiamo avuto un mix di flessibilità e lungimiranza. Ora servono tre cose: continuità nella direzione intrapresa, accelerazione nell’esecuzione, dato che abbiamo per ora solo i presupposti per agganciare degli obiettivi di transizione, e imparare a cooperare”.

Castagna ritiene che gli imprenditori siano consapevoli degli obiettivi che hanno raggiunto e delle proprie capacità: “Hanno fiducia nel fatto che gli italiani stiano reggendo meglio degli altri, considerando le esportazioni, ovviamente con quella sana preoccupazione per la situazione geopolitica”, spiega. “Abbiamo reagito bene alla pandemia rispetto agli altri Paesi europei, anche se la situazione economica attuale sta creando una forbice tra i piccoli, i medi e i grandi”.

Corrado Passera, osservando il mondo delle pmi, ha sottolineato che “la resilienza delle imprese italiane è forte: le tre crisi che si sono succedute in poco tempo hanno fatto una selezione darwiniana”. “Quello di cui abbiamo bisogno è un Next Generation 2. Durante le altre crisi non avevamo neanche lontanamente le risorse che abbiamo oggi con il Pnrr: dobbiamo sfruttarle al meglio”.

I relatori non hanno tralasciato di parlare dei nuovi rischi per le imprese, come ad esempio quelli ambientali. La tragica situazione delle Marche ci ricorda infatti che il rischio ambientale, in futuro, probabilmente non sarà più un “cigno nero”. A oggi un quarto delle imprese italiane sono esposte sul rischio fisico.

Geopolitica e giustizia: gli snodi del futuro

Lucrezia Reichlin, professor of Economics presso la London Business School, ha illustrato la sua visione su quali sono le priorità per il Paese alla luce dello scenario macroeconomico. Il suo punto di vista è il più pessimista di quelli ascoltati stamattina: “I numeri parlano chiaro per quanto riguarda il rafforzamento del sistema bancario, ma guardando al futuro non c’è da essere molto ottimisti, ma da ragionare su cosa ci porteranno i prossimi mesi. In Europa serve un pacchetto coerente di politiche europee per rendere realmente fattibile la transizione energetica”. Un discorso particolare merita la questione dei tassi: “La Bce non solo ha aumentato i tassi ora, con questo aumento di 75 punti base, ma preoccupano ancora di più gli annunci sui futuri aumenti e la sincronizzazione di questo trend a livello mondiale, dagli Usa alla Svezia all’Australia.

A seguire, Paola Severino, presidente SNA & vice presidente Università Luiss Guido Carli, ha approfondito il tema della riforma della Giustizia e degli interventi del Pnrr, con particolare riferimento al mercato dei crediti deteriorati. “Qualche anno fa aveva parlato proprio qui a Cernobbio dell’importanza che il funzionamento della giustizia ha a livello economico: quando si deve decidere se investire o meno nelle imprese di un Paese, una delle prime cose che si guardano è il funzionamento del sistema giudiziario”.

“Due delle riforme che sono state fatte hanno iniziato a funzionare: il tribunale delle imprese per la specializzazione del giudice e le forme alternative di giustizia.

Il Pnrr: ci ha dato un’enorme possibilità di adeguare la giustizia al ritmo dell’economia, con molte forme alternative e l’assunzione di più magistrati. L’organizzare bene il proprio lavoro è qualcosa di fondamentale quindi è stato creato un ufficio di processo che affianca il giudice”.

Giovan Battista Sala, Titolare Servizio Supervisione Bancaria 2 della Banca d’Italia, ha illustrato come la vigilanza reagirà a un nuovo shock per poi passare, dal fenomeno Npl, a una view più ampia che guarda alle sfide globali.

La parola è poi passata a John Priest, md – head of coac Europe & Australia di Cerberus, Eric Clause, executive vice president di Pimco, Claus Spedtsberg, Presidente del Fenca e Katia Mariotti, ceo di Ifis npl investing che hanno discusso “Le sfide dello scenario macro economico per investors  e servicers: le esperienze internazionali”.

eleonora.fraschini@lcpublishinggroup.it

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