Kaaja, il punto di incontro tra blockchain e real estate
- Intervista a Dario Cardile, ceo e co-founder di Kaaja
Cosa significa Kaaja e da dove nasce l’idea? Quali i vostri obiettivi?
Kaaja nella Kabala significa “mercante abile e onesto”. Questo concetto riassume perfettamente la nostra filosofia, basata sulla volontà di offrire al cliente compravendite immobiliari sicure, trasparenti ed efficienti. Siamo nati con l’obiettivo principale di semplificare il lavoro degli agenti immobiliari nel fornire un servizio unico sul mercato, attraverso l’uso della tecnologia e del marketing digitale, nella maniera più efficiente e stress free. A livello di obiettivi strategici siamo già la prima proptech italiana ad avere completamente digitalizzato l’intero processo di compravendita, e puntiamo ora ad allargare i nostri servizi rendendoli disponibili ai grossi gruppi immobiliari e alle sgr. Vogliamo condividere la nostra expertise sul mercato, aiutando tutta le filiera immobiliare nel gestire in misura ancora più efficiente i propri asset più importanti.
In che senso il vostro punto di forza è il digitale?
In Kaaja il digitale non sostituisce mai l’agente immobiliare né le relazioni: il settore del real estate necessiterà sempre di empatia e contatto umano. Il digitale deve aiutare la semplificazione dei processi, mettere il cliente al centro, per rendere l’esperienza di acquisto sempre più gradevole ed efficiente. La tecnologia, per esempio, aiuta i potenziali acquirenti nel fissare visite (fisiche o virtuali) in pochi click, a recuperare tutto il set documentale dell’immobile a cui è interessato semplicemente loggandosi sulla piattaforma, a valutare serenamente l’immobile, a formulare un’offerta (competitiva o meno) e lo aiuta nel sottoscrivere un preliminare di acquisto in pochi click, permettendo la registrazione all’Agenzia dell’Entrate in maniera rapida e sicura. La tecnologia deve investire il settore immobiliare con un efficientemente del servizio e un’attenzione ossessiva al cliente.
Come la blockchain può aiutare il mondo del real estate?
La blockchain aiuta a rendere trasparenti tutti gli step del processo di compravendita e a certificarne la validità. Essendo un registro pubblico (a chiave privata e quindi accessibile sotto permessi), la blockchain permette di caricare la storia completa di un immobile direttamente sulla piattaforma online senza ambiguità di sorta. Anche le offerte (libere e in asta) sono memorizzate in blockchain, dando a tutti gli attori della transazione una totale sicurezza sull’operazione che stanno completando. In un ipotetico futuro a medio lungo-termine, la blockchain potrebbe sostituire l’attuale catasto. In risposta alla maggiore richiesta di trasparenza, velocità di fruizione e sicurezza, le informazioni relative alla proprietà sono sempre più disponibili in modalità digitale. Tuttavia, una parte significativa delle informazioni digitalizzate è ospitata sui sistemi più disparati, che si traduce in una mancanza di trasparenza ed efficienza, e maggiori imprecisioni che creano un maggiore rischio di potenziali frodi. La tecnologia blockchain consente di superare queste inefficienze: se prima era conosciuta più come una tecnologia al servizio delle criptovalute, ci si è resi conto nel tempo che i contratti basati su blockchain possono trasformare le transazioni immobiliari a tutti i livelli (acquisto, vendita, finanziamento, leasing e gestione).
In che situazione è il settore del proptech in Italia?
Secondo l’Italian proptech monitor 2021 edito da Italian Proptech Network (Politecnico di Milano) e Unissu, In Italia il fenomeno proptech è in costante crescita dal 2018. Nel 2021, l’Italian Proptech Monitor (IPM) ha mappato un totale di 184 “proptech companies” con sede o operanti in Italia: +21% rispetto a dicembre 2020. Sarà importante che anche le proptech italiane, così come quelle più famose a livello mondiale, adottino come mission principale l’attenzione al cliente.