Prorogato il bonus ipo per rilanciare le quotazioni: l’intervista ad Anna Lambiase
La Legge di Bilancio 2023 ha approvato il credito d’imposta sul 50% dei costi di consulenza sostenuti per la quotazione in Borsa delle pmi, disponendo uno stanziamento di 10 milioni di euro e riportando a 500mila euro l’importo massimo del bonus per le ipo 2022 e 2023. Sono buone notizie quelle arrivate con l’approvazione della Finanziaria per l’Equity Capital Market italiano, che prova a liberarsi di uno dei più forti deterrenti alla quotazione delle imprese: i costi legati alle ipo. L’obiettivo è colmare il divario che esiste ancora oggi tra l’Italia e il resto d’Europa: nel nostro Paese le imprese si finanziano ancora per il 70-80% attraverso i prestiti bancari, contro il 60% della media europea e il 40% del mondo anglosassone.
«La scelta di prorogare l’incentivo definito “Bonus ipo” è un segnale di grande visione per lo sviluppo del mercato dei capitali, che rappresenta una sfida cruciale per il futuro dell’economia italiana e per la competitività delle nostre imprese in Italia e all’estero», è stato il commento di Anna Lambiase, ceo e founder di IR Top Consulting. Oltre ad avere un’esperienza imprenditoriale di oltre 20 anni nella finanza straordinaria, durante i quali ha seguito un numero importante di aziende nel percorso di quotazione, Lambiase nel 2018 ha collaborato con il Governo Gentiloni per l’introduzione del credito di imposta sui costi di quotazione. Fondatrice di V-Finance, società specializzata nei sistemi di reporting esg, nel 2019 è stata insignita dal Governo inglese dell’Award per la Green Finance. Con lei, MAG ha provato a capire lo stato dell’arte nel mercato azionario italiano con un particolare focus sull’Euronext Growth Milan.
Iniziamo parlando di IR Top Consulting. Come è nata questa realtà?
La società è nata nel 2001 a Milano. L’obiettivo è quello di presidiare il mercato dei capitali delle pmi per la quotazione in Borsa. Presidiare significa affiancare le pmi nel loro percorso di accesso al mercato dei capitali e poi nella loro permanenza con servizi specialistici di advisory. E prima della quotazione è fondamentale preparare l’imprenditore al confronto con gli investitori istituzionali con un focus sulla governance, la pianificazione finanziaria e la sostenibilità.
Come si struttura il vostro modello di business?
Ci siamo specializzati sulla valutazione delle aziende e sulla fattibilità di quotazione delle pmi su Aim Italia, il mercato growth di Borsa Italiana che poi ha mutato denominazione in Euronext Growth Milan. In questo ambito abbiamo acquisito una posizione di leadership a livello nazionale, grazie a un numero importante di società accompagnate nel percorso di quotazione nel ruolo di advisory e seguite successivamente nel coverage e nelle IR. Noi stessi abbiamo testato questo mercato attraverso un veicolo che abbiamo quotato nel 2013, la Spac GreenItaly1, con una raccolta di 35 milioni di euro.
Dal punto di vista operativo invece come siete organizzati?
La nostra società è cresciuta per aree di specializzazione correlate ai capital markets, e oggi ne conta quattro. La prima, il core business, è la divisione di corporate finance che svolge il ruolo di advisory per la quotazione di cui ho parlato prima. La seconda divisione è l’equity research, composta da analisti finanziari che svolgono attività di valutazione aziendale e coverage di titoli quotati. Segue la divisione di investor relation con specialisti di finanza e mercato che affianca le imprese quotate nella valorizzazione del titolo e nel percorso di trasparenza verso gli investitori istituzionali. La quarta divisione è quella della financial communication per il mercato dei capitali, specializzata nella informativa regolamentata attraverso i media. Trasversale alle 4 aree di business è la divisione Finanza sostenibile che affianca le aziende nel percorso esg. Questo è il nostro modello attuale, molto particolare per il contesto nazionale e unico nelle sue caratteristiche, perché copre l’intera catena del valore della quotazione delle pmi.
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