LBM Next lancia opa su Labomar: gli advisor

LBM Next – società controllata da Walter Bertin, presidente e amministratore delegato di Labomar nonché azionista di controllo di LBM Next attraverso la holding di partecipazioni, LBM Holding – ha comunicato alla Consob, a Borsa Italia e al mercato la volontà di promuovere un’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria avente a oggetto le azioni ordinarie emesse da Labomar, società con azioni negoziate sul sistema multilaterale di negoziazione denominato Euronext Growth Milan, organizzato e gestito da Borsa Italiana.

GLI ADVISOR

L’offerente è assistito da Pavia e Ansaldo Studio Legale quale advisor legale. Charterhouse è assistito da Gianni & Origoni quale advisor legale.

Intesa Sanpaolo ha agito in qualità di Financial Advisor di LBM Next, attraverso la struttura di Corporate Finance della Divisione IMI Corporate & Investment Banking dedicata alle Mid Cap, guidata da Andrea Falchetti e che vede riferire ad Andrea Ballestri i desk di origination e di execution che seguono la clientela italiana. Le figure senior del team che hanno originato e portato a termine il deal sono state Antonio Angelillo (Head of Mid Cap Corporate Finance Origination, nella foto) e Andrea Piretti.

New Deal Advisors ha assistito Charterhouse occupandosi della financial due diligence con un team guidato dal Partner Antonio Ficetti Gasco. Mediobanca ha agito in qualità di financial advisor con Luca Mangiagalli.

I DETTAGLI

L’offerta è promossa da LBM Next in concerto con CCP NO. 7.2 LIMITED (veicolo societario inglese controllato in ultima istanza da Charterhouse GP LLP), LBM Holding, Claudio De Nadai, Master Lab SA (Anchor Investor che ha sostenuto la Labomar fin dal suo ingresso nel Euronext Growth Milan) e Walter Bertin.

Charterhouse è una delle più antiche e consolidate società di private equity che operano in Europa con un track- record di oltre 150 operazioni, maturando una solida expertise nel settore Healthcare, avendo completato con successo diversi investimenti di rilievo, tra cui DOC GENERICI, Cooper Consumer Health e Laboratoires SERB.

L’offerta ha ad oggetto massime n. 5.987.486 azioni rappresentative del 32,393% del capitale sociale di Labomar, pari alla totalità delle azioni, dedotte le partecipazioni di LBM Holding e Claudio De Nadai le quali, subordinatamente all’avveramento o alla rinuncia delle condizioni dell’Offerta, saranno oggetto di conferimento nell’offerente.

L’offerta è finalizzata al delisting ed è condizionata, tra l’altro, a che l’offerente venga detenere, congiuntamente alle azioni detenute dalle persone che agiscono di concerto, una partecipazione complessiva superiore al 90% del capitale sociale di Labomar.

In caso di successo dell’offerta, assumendo il raggiungimento della suddetta soglia (di cui circa il 74% già nella titolarità LBM Holding, Master Lab SA e Claudio De Nadai), gli azionisti di Labomar che aderissero all’offerta riceverebbero un corrispettivo pari a 10 euro per azione, corrispettivo che incorpora un premio del 14,1% rispetto al prezzo ufficiale alla chiusura del 19 maggio 2023, nonché un premio del 17,6%, 17,8%, 19,0% e 20,1% rispetto alla media aritmetica ponderata del prezzo ufficiale di ciascuna azione, rispettivamente, dell’ultimo mese, degli ultimi tre mesi, degli ultimi sei mesi e degli ultimi dodici mesi antecedenti il 19 maggio 2023 (incluso).

In caso di totale adesione all’Offerta, il controvalore massimo complessivo dell’Offerta è pari a Euro 59.874.860.

Charterhouse, attraverso il veicolo societario CCP NO. 7.2 LIMITED nel quale è previsto l’investimento anche da parte di Master Lab SA, supporterà l’Offerta attraverso l’apporto in favore dell’Offerente della provvista finanziaria necessaria per il pagamento dell’Esborso Massimo convertendo tale apporto in capitale dell’Offerente stesso in caso di successo dell’Offerta stessa.

In caso di delisting, diverrà efficace un patto parasociale essenzialmente volto a regolare la futura corporate governance di LBM Next nonché il relativo assetto azionario tra i promotori dell’operazione che prevede, tra l’altro, restrizioni alla circolazione delle partecipazioni oggetto del patto stesso.

LE DICHIARAZIONI

“Sono molto soddisfatto dell’esperienza vissuta durante il periodo di quotazione, e confido che lo siano altrettanto gli Investitori che hanno creduto fin dall’inizio nel nostro Progetto, per questo li ringrazio di cuore. Ma altrettanto credo che, in un momento storico come quello attuale, contraddistinto dall’esigenza di agire con rapidità e determinazione, per poter cogliere tutte le opportunità di sviluppo che il Mercato ci concede, sia necessario condividere con maggiore rapidità, grande flessibilità, ed unione di intenti, le decisioni che continuamente Azionisti e Amministratori sono chiamati ad assumere. La prospettiva di una Partnership con un primario Fondo di Provate Equity internazionale come Charterhouse mira proprio a raggiungere questi obiettivi” – ha dichiarato il Fondatore di Labomar Walter Bertin.

“Siamo entusiasti della prospettiva di poter intraprendere questa nuova fase di sviluppo insieme a Labomar e attendiamo con impazienza l’opportunità di lavorare con Walter e il suo talentuoso Team”, ha dichiarato Antonio Di Lorenzo (Chartherhouse).

eleonora.fraschini@lcpublishinggroup.it

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