Governo non proroga incentivi alle quotazioni. La lettera di Assosim

Marco Ventoruzzo (in foto), presidente dell’Associazione Intermediari Mercati Finanziari – ASSOSIM, ha espresso la sua preoccupazione, in relazione all’intenzione del Governo di prorogare gli incentivi fiscali alle quotazioni delle pmi, in scadenza il prossimo 31 dicembre, con una lettera indirizzata al Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.  

Nella lettera, sottolinea come gli incentivi fiscali abbiano giovato alle pmi permettendo loro di quotarsi sul mercato di crescita di Borsa Italiana (EGM) e ha aggiunto: «mi permetto di notare che l’insieme delle pmi quotate sull’EGM vale oggi più di 9 miliardi di fatturato e quasi 400 milioni di utile netto cumulato; ne dovrebbe discendere che il ritorno netto per l’Erario, in termini di entrate fiscali, sia certamente positivo, considerato che nelle scorse leggi finanziarie era comunque previsto un costo massimo della misura che, in particolare, nel 2023 non avrebbe potuto superare i 10 milioni».

Ventoruzzo fa riferimento altresì all’importanza delle ipo per controbilanciare il deflusso di tante aziende italiane che scelgono come sede l’estero. «In questa prospettiva, credo sia necessario interrogarsi se il venire meno di questo incentivo non rischi di pregiudicare quanto il Governo sta meritoriamente facendo per favorire la competitività dei mercati dei capitali italiani, come ad esempio con il cosiddetto ddl Capitali, attualmente all’esame del Parlamento. Se le semplificazioni sul fronte delle regole societarie e di mercato costituiscono un importante tassello di una efficace “politica industriale per la finanza”, non ci si può fare illusioni sulla circostanza che forme di incentivo fiscale sono spesso il vero motore di operazioni di apertura del capitale».

Penalizzante, a parere dell’avvocato, sarebbe la Tobin Tax, sia nei confronti del sistema, sia degli intermediari nazionali rispetto a quelli stranieri.

letizia.ceriani@lcpublishinggroup.it

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