25 anni di Mediolanum International Funds

Con asset under management a quota 46 miliardi (+9% nell’ultimo anno) la piattaforma del gruppo italiano è ormai un punto di riferimento del settore. L’intervista di MAG a Furio Pietribiasi

Le piattaforme di fondi appartenenti a gruppi bancari sono un mercato ben sviluppato: quest’anno, nell’area Emea, hanno raggiunto i 1,38 trilioni di euro di asset, rappresentando così l’11% dell’universo dei fondi UCITS. Questo è uno dei risultati dell’analisi prodotta da Allfunds Data Analytics e presentata durante MedMe, l’evento organizzato a Dublino da Mediolanum International Funds Limited. Nei 25 anni dalla sua fondazione, la piattaforma ha mantenuto un ruolo di primo piano per i mandati di sub-advisory all’interno del canale di distribuzione bancaria, con un aumento del 9% degli asset under management nell’ultimo anno, per un totale di 46 miliardi di euro alla fine del primo semestre 2023.

Alla guida di Mediolanum International Funds c’è Furio Pietribiasi, attivo nel settore dei servizi finanziari irlandese da oltre 25 anni e membro di numerosi gruppi consultivi sponsorizzati dal governo per la gestione patrimoniale e i fondi. Nell’ambito dell’impegno internazionale del settore della gestione dei fondi, ha inoltre co-presieduto il Brexit Stream del dialogo anglo-irlandese tra la City of London e Financial Services Ireland e continua a essere un membro attivo e un collaboratore del dialogo in corso. MAG lo ha intervistato.

Quando è nata Mediolanum International Funds?

Mediolanum International Funds è stata fondata in Irlanda 25 anni fa. Con l’introduzione della Direttiva Europea UCITS nel 1985, che ha consentito la creazione del passaporto europeo per i fondi armonizzati in tutta l’Unione, si sono aperte le porte dell’Italia ai grandi asset manager internazionali. Grandi case di investimento che hanno introdotto prodotti innovativi che, grazie alla possibilità di utilizzare l’outsourcing, si sono dimostrati più competitivi in termini di costi e margini.

Proprio in questo contesto è stata sviluppata una piattaforma in Irlanda, che permettesse di competere ad armi pari con il mercato e che mantenesse come priorità la strategia di Banca Mediolanum, all’interno della quale le caratteristiche di prodotto sono strumentali alla pianificazione finanziaria e ai bisogni di lungo periodo dei clienti.

Come si configura in questo contesto il sub-advisor?

MIFL ha, quindi, identificato partner specializzati a cui delegare i propri fondi, utilizzando il sub-advisor, che parte dai bisogni del cliente: non è funzione delle competenze interne o di logiche industriali di ottimizzazione dei margini migrando da fondi di terzi a fondi in delega, ma parte dall’identificazione delle opportunità e dalla selezione dei gestori specializzati maggiormente capaci di approfittare di tali opportunità nel lungo periodo.

In quali aspetti MIFL si differenzia rispetto alle altre piattaforme di fondi appartenenti a gruppi bancari?

Un altro elemento di valore aggiunto per la centralità del cliente, è la diversificazione dei gestori delegati in un fondo. Il multi-manager aggiunge valore rispetto al mercato nei diversi cicli economici, ma con una volatilità inferiore rispetto a quella di un singolo gestore che, a causa del suo stile e processo di investimento specifico, può essere sfavorito in certe situazioni di mercato. Le oscillazioni rispetto al mercato possono essere importanti e causare ulteriore emotività per gli investitori, che necessitano di spiegazioni tecniche non sempre facilmente digeribili e comprensibili dai clienti.

La combinazione di sub-advisory e multi-management con un’esperienza di 25 anni nella creazione ed evoluzione di questo tipo di soluzioni posiziona oggi Mediolanum International Funds come una delle piattaforme di fondi con il business model più all’avanguardia e competitivo tra quelle appartenenti a gruppi bancari in Europa.

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eleonora.fraschini@lcpublishinggroup.it

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