Mediobanca: utile netto a 351 milioni nel terzo trimestre

Mediobanca ha approvato la relazione trimestrale al 30 settembre 2023. I risultati trimestrali sono molto positivi, a conferma del successo del piano 2023-26 “One Brand – One Culture”.

Alberto Nagel (in foto), amministratore delegato di Mediobanca, ha dichiarato: “Il Gruppo ha avviato in modo soddisfacente l’esercizio 2023-24 ponendo solide basi per lo sviluppo delle iniziative del Piano “One Brand-One Culture”, riuscendo a gestire in modo dinamico e proattivo uno scenario operativo incerto e sfidante, ottenendo risultati eccellenti in termini di crescita orientata al valore e a basso assorbimento di capitale. Nel trimestre il Gruppo raggiunge il record storico di utile netto trimestrale (oltre 350 milioni), riducendo gli attivi ponderati di oltre un miliardo di euro e migliorando il ROTE di 2 punti percentuali (oltre il 14%)”.

Il Gruppo ha recentemente annunciato i risultati del trimestre, confermando il suo percorso di crescita con cifre che raggiungono livelli massimi storici. In un contesto operativo complesso caratterizzato da eventi geopolitici significativi, politiche monetarie restrittive e alta volatilità dei mercati finanziari, l’azienda ha conseguito risultati eccezionali.

I dati chiave del trimestre includono ricavi pari a 863 milioni di euro, con un aumento del 14% rispetto all’anno precedente, e un utile netto di 351 milioni di euro, registrando un incremento del 34% anno su anno. Inoltre, l’utile per azione (EPS) è stato di 0,41 euro, evidenziando un aumento del 34% rispetto all’anno precedente. Il Return on Tangible Equity (ROTE) è stato del 14%, con un incremento di 2 punti percentuali rispetto all’anno precedente, mentre il Return on Risk-Weighted Assets (RORWA) ha raggiunto il 2,8%, con un aumento di 60 punti base rispetto all’anno precedente.

Questi risultati rappresentano un solido inizio del nuovo Piano “One Brand-One Culture,” che mira a raggiungere obiettivi ambiziosi entro giugno 2026, tra cui ricavi per un totale di 3,8 miliardi di euro, un ROTE del 15% e un EPS di 1,80 euro.

La crescita dei ricavi è stata alimentata dalla performance positiva delle diverse divisioni, tra cui Wealth Management (WM) con un aumento del 10% a 218 milioni di euro, Corporate Finance (CF) con un incremento del 4% a 286 milioni di euro, Insurance (INS) con un aumento del 64% a 143 milioni di euro e Home Finance (HF) che ha registrato un aumento quasi quadruplicato a 80 milioni di euro. Tuttavia, la divisione Corporate and Investment Banking (CIB) ha sperimentato una crescita più contenuta, con ricavi a 142 milioni di euro, in parte dovuta alla debolezza del mercato IB a livello globale, anche se ha visto un aumento dell’utile rispetto al trimestre precedente.

Nel dettaglio, l’azienda ha adottato un approccio selettivo verso gli attivi ponderati per il rischio, mirando a valorizzare i suoi investimenti e ridurre l’assorbimento di capitale. Le attività gestite hanno registrato una crescita notevole, trainate da afflussi di Asset Under Management (AUM) e Asset Under Advisement (AUA), che hanno raggiunto i 61,6 miliardi di euro, con un aumento dell’18% rispetto all’anno precedente. La gestione attiva della raccolta e il collocamento di prodotti di investimento strutturati hanno consentito di soddisfare la domanda di maggiore rendimento.

Gli impieghi a clientela sono diminuiti a 51,1 miliardi di euro, con una contrazione di oltre 1 miliardo di euro nell’ultimo trimestre, principalmente nel segmento CIB, dovuto alla liquidità delle imprese e a una politica di erogazione selettiva. Il portafoglio titoli è stato incrementato di poco più di 1 miliardo di euro nel trimestre per beneficiare del nuovo contesto dei tassi.

Le attività ponderate per il rischio (RWA) sono diminuite di oltre 1 miliardo di euro nel trimestre e di quasi 2 miliardi di euro nei dodici mesi, nonostante l’applicazione dei modelli AIRB nel settore Consumer. L’attività di raccolta ha beneficiato delle emissioni obbligazionarie di 1,2 miliardi di euro nei tre mesi, con una diversificazione notevole della base di investitori.

I ricavi sono rimasti su livelli elevati, raggiungendo 863 milioni di euro, con un aumento del 14% anno su anno. Il margine di interesse ha contribuito in modo positivo grazie al Corporate Finance, al Wealth Management e al settore Home Finance. Le commissioni sono diminuite del 14% anno su anno, ma l’andamento solido del Wealth Management ha mitigato la flessione del Corporate and Investment Banking.

Il settore assicurativo ha registrato una crescita significativa, con un aumento del 63% a 141 milioni di euro, trainato da Assicurazioni Generali, soprattutto nel segmento danni.

Il Gruppo ha mantenuto un costo/entrata al 40%, che include investimenti continui in distribuzione, innovazione e talenti.

La qualità degli attivi si è confermata eccellente, con overlays pressoché invariati. Il costo del rischio di Gruppo è rimasto contenuto a 46 punti base, con aumenti nel Corporate Finance bilanciati da miglioramenti nel Corporate and Investment Banking.

L’utile netto è aumentato del 34% rispetto all’anno precedente, con un ROTE del 14% e un RORWA del 2,8%. Gli indicatori di copertura confermano solidi livelli.

La base patrimoniale rimane solida, con un indice CET1 al 15,5%. Nonostante un calo di 40 punti base nel trimestre, l’azienda ha pianificato l’acquisto di azioni proprie. L’introduzione dei modelli AIRB è stata compensata da misure efficaci di mitigazione del rischio.

eleonora.fraschini@lcpublishinggroup.it

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