Gli advisor nell’acquisizione di Orim da parte di Xenon Fidec
Xenon FIDEC Private Equity ha acquisito la maggioranza di Orim, società specializzata nel settore del trattamento, smaltimento e riciclaggio di rifiuti industriali e nel recupero materie prime critiche.

Nella foto da sinistra: Marco Ginnasi, Giacomo Chiavari e Giovanni Grandini
Nell’ambito dell’operazione, Anthilia Capital Partners SGR ha assistito Xenon FIDEC Private Equity; EY ha assistito Xenon FIDEC Private Equity per la due diligence finanziaria condotta dal team del partner Marco Ginnasi e di Andrea Di Bella, per la due diligence strategica condotta dal team del partner Giacomo Chiavari e di Alberto Simioni, per i servizi di debt advisory, con il team del partner Giovanni Grandini e di Maria Pia Pedota, per la due diligence fiscale condotta dal team del partner Roberto De Bernardinis, di Luca Carmine Mercuri e di Fabio Azimonti. EY ha altresì agito in qualità di arranger nella strutturazione dell’operazione e legal counsel di Xenon, con un team guidato dal partner Matteo Zapelli e composto da Giuseppe Vacchiano e Paola Passoni per gli aspetti contrattuali, e con un team guidato dal partner Maria Teresa Iannella, e composto da Lara Giambra e Gianfranco Torre; LCA ha agito in qualità di legal advisor di Xenon per la parte finanziaria e Advant NCTM come legal advisor di Anthilia SGR.
L’operazione prevede un finanziamento fino a 11 milioni di euro, erogato dai fondi Anthilia BIT IV Co-Investment Fund e Anthilia MUST, in favore di Xenon FIDEC – Fondo Italiano per la Decarbonizzazione e l’Economia Circolare, fondo d’investimento articolo 9 di Xenon Private Equity con specifica esperienza nel settore dell’economia circolare. Le nuove risorse saranno utilizzate sia per finanziare l’acquisizione della maggioranza della Orim, sia per parte delle CapEx, relative ad un percorso di investimenti che ha l’obiettivo di trasformare la Orim in un player di riferimento a livello europeo.
Nel dettaglio, il progetto mira all’ampliamento della capacità produttiva della Orim attraverso vari investimenti relativi al completamento dell’impianto di calcinazione e di idrometallurgia, con l’obiettivo di internalizzare il processo di trattamento dei catalizzatori e di ampliare la propria gamma di offerta. Ad oggi Orim rappresenta l’unica realtà italiana con questa tipologia di impianto, in grado di recuperare metalli non ferrosi e terre rare a partire dai catalizzatori esausti mediante processi idrometallurgici. Il progetto garantirebbe la possibilità di ottenere un prodotto privo di elementi nocivi che può essere commercializzato come materia prima nei mercati al di fuori dell’Unione Europea.
Orim ha già ricevuto un importante finanziamento dalla Comunità Europea nell’ambito del programma LIFE GRAPhiREC vista la sua capacità distintiva nel recupero della grafite dalle batterie esauste.
Orim, con sede a Macerata, è attiva dal 1982 nel settore del trattamento, smaltimento e riciclaggio di rifiuti industriali, con particolare riguardo ai rifiuti pericolosi e al recupero di materie prime strategiche.
“Siamo molto soddisfatti di questa nuova ed importante operazione nel segno dell’economia circolare, in quanto Orim rappresenta un unicum nel panorama italiano ed europeo: un’azienda integrata, in grado di recuperare materie prime e metalli essenziali alla transizione energetica come nichel e litio, non facilmente reperibili nel nostro continente e per questo fortemente incoraggiato dalle normative europee”, ha commentato Barbara Ellero (nella foto), partner e head of Private Capital di Anthilia Capital Partners SGR. Inoltre, aggiunge Ellero: “La presenza di un operatore storico come Xenon, con cui abbiamo in corso ulteriori progetti di investimento, è un elemento di garanzia per la validità dell’operazione, dal momento che grazie al fondo Xenon FIDEC ha già maturato una significativa esperienza nel settore di riferimento e porta con sé un’importante visione industriale”.
“Orim è una azienda che ha sviluppato in oltre trenta anni di storia tecnologie proprietarie nella valorizzazione ed estrazione dei materiali preziosi e critici. Questo è un settore strategico per il paese e per l’Europa. Siamo felici di annunciare quindi, dopo quasi due anni di lavoro, l’ingresso del nostro fondo Xenon Fidec e l’avvio di un progetto innovativo insieme all’ing Alfredo Mancini che continuerà a svolgere il suo ruolo guida” ha aggiunto Georg von Kriegsheim, senior director di Xenon FIDEC. “Non escludiamo di poter aggregare degli altri piccoli specialisti per rafforzare la nostra proposta ai clienti Italiani ed esteri”.