Il settore dei search funds accoglie Peak 35

Peak 35 ha fatto il suo ingresso nel panorama dei search funds in Italia. Il veicolo, fondato da Mattia Ambrosini (nella foto), professionista con una solida esperienza internazionale in consulenza strategica e nel settore Private Equity, si propone di supportare la crescita delle pmi italiane. Pur essendo operativo da qualche settimana, si è appena chiusa formalmente la finestra per la sottoscrizione dell’aumento di capitale, che ha avuto come risultato la raccolta di 480mila euro (search capital) da oltre 20 investitori italiani e internazionali.

GLI ADVISOR

Nella costituzione del veicolo e nella strutturazione degli accordi di investimento tra i vari soci, Peak 35 è stata assistita da Gatti Pavesi Bianchi Ludovici. Ha invece seguito tutti gli aspetti notarili dell’operazione lo studio La Porta.

IL MODELLO DEL SEARCH FUND

Il modello del search fund, seppur ancora relativamente giovane nel nostro Paese, nasce circa 40 anni fa presso la Stanford University e si pone il duplice obiettivo di consentire a giovani imprenditori di acquisire e gestire una pmi esistente, e di aiutare queste ultime nell’affrontare tappe vitali come la successione o il raggiungimento di nuovi e superiori livelli di competitività.

Nella pratica, un search fund è un veicolo di investimento guidato da un giovane imprenditore e che ha l’obiettivo di acquisire e far crescere PMI già avviate ma con un grande potenziale di crescita inespresso e la necessità o volontà di un passaggio di proprietà. Pur presentando notevoli similitudini con il Private Equity, questo modello si distingue per due aspetti fondamentali: i) il ruolo dell’imprenditore (searcher), che in prima persona guiderà l’azienda acquisita e ii)  l’orizzonte  temporale,  non  vincolato  dalle  esigenze  di liquidità che tipicamente influenzano le strategie dei fondi.

Il fondatore di Peak 35 è convinto che l’Italia rappresenti un terreno fertile per l’adozione di questo modello. Nel nostro Paese, ancor più che in altre nazioni con livello produttivo e un numero di aziende comparabile, le pmi costituiscono la “spina dorsale” dell’economia e del tessuto industriale, in virtù del loro superiore apporto a valore aggiunto, occupazione e competitività internazionale. Al tempo stesso però, le nostre pmi sempre di più vanno incontro ad una serie di sfide cruciali, tra cui spiccano il ricambio generazionale, la necessità di una sempre più` spinta innovazione e globalizzazione, e l’accesso a fonti di capitali diversificate.

IL TEAM E GLI INVESTITORI DI PEAK 35

Il fondatore e promotore di Peak 35, Mattia Ambrosini, ha maturato esperienze, anche internazionali, in consulenza aziendale e nel Private Equity, partecipando o gestendo in prima persone progetti strategici e acquisizioni nei più diversi settori (e.g. beni industriali, beni di consumo, health care, ICT, etc.).

Peak 35 è sostenuta da un gruppo internazionale di oltre 20 investitori e operatori con una vasta esperienza nella crescita e gestione di pmi attive in diversi settori e Paesi. Gli investitori di Peak 35 apporteranno non solo capitale, ma anche competenze strategiche e manageriali.

Se la leadership diretta del searcher è fondamentale per garantire il successo dell’azienda post-acquisizione, altrettanto importante è il ruolo degli investitori che lo affiancano e che, in alcuni casi anche direttamente come board members, supporteranno l’azienda nel proprio percorso di crescita virtuosa.

Tra gli investitori italiani, anche players istituzionali come Akiro Partners (guidata da Loris Lanzellotti, con vastissima esperienza nel Venture Capital internazionale e nei search fund italiani) e Search Capital Partners (tra i cui fondatori vi sono Giacomo Andreoli e Luciano Avanzini), in aggiunta a investitori seriali come Paolo Guida, Michele Spangaro e Vito Giurazza, che continua a guidare con grande successo Tikedo, l’azienda acquisita tramite il proprio search fund nel 2019.

Per quanto riguarda gli investitori internazionali, un ruolo rilevante nel capitale di Peak 35 lo avranno fondi specializzati e di grande esperienza come Ambit Partners, Istria Capital, Alza Capital, Innesto Partners, Evolutiq e Lineage Partners.

IL COMMENTO DEL MANAGING PARTNER

Mattia Ambrosini, managing partner di Peak 35, ha commentato: “Sono entusiasta di lanciare Peak 35 in un momento cruciale per il panorama dei search fund in Italia. Fin dal primo momento in cui sono venuto a conoscenza del modello durante i miei studi alla Sloan School del MIT, ho pensato che questo fosse perfetto per un contesto come quello italiano, sede di una delle più importanti e competitive popolazioni di pmi a livello globale. Per come sono stati concepiti e strutturati i search funds è possibile creare uno scenario win-win per tutti gli attori coinvolti: searcher, investitori e aziende investite. Credo fermamente che questo modello possa rappresentare un catalizzatore per la crescita di alcune tra le più promettenti pmi italiane, garantendo loro la continuità manageriale necessaria per prosperare in un mercato competitivo – e conclude -. Non vedo l’ora di affrontare le prossime fasi di questo percorso imprenditoriale, sapendo anche di poter contare sul supporto di un gruppo di investitori e partners di primissimo livello.”

letizia.ceriani@lcpublishinggroup.it

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