Quando la sostenibilità crea valore? La versione di Clearwater

di letizia ceriani

«Ci troviamo di fronte a un cambiamento epocale». Così Francesco Perrini (nella foto), presidente di Clearwater Italia, commenta i recenti provvedimenti approvati dall’Unione europea in materia di responsabilità delle imprese. 

Nello specifico, stiamo parlando della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD, n. 2022/2464) e della Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD, n. 2024/1760), che hanno stabilito una serie di obblighi che riguardano non solo le imprese, oggetto di applicazione diretta della disciplina europea, definite in base alla loro dimensione, ma anche la catena del valore di tali società. In parole povere, alle aziende viene chiesta trasparenza assoluta nella stesura dei bilanci di rendicontazione finanziaria e dei report di sostenibilità. 

In questo solco sostenibile si inserisce la firm Clearwater, che ha da poco lanciato nella sede inglese una nuova Esg Advisory Business Unit, un servizio integrato a livello centrale che fornisce consulenze specifiche su misura in materia Esg con lo scopo di mettere in sicurezza il livello di maturità delle aziende portandoli agli standard valutativi richiesti dalle normative. MAG ha incontrato Francesco Perrini, che in Italia coordina i lavori della nuova business unit, e che è da sempre vocato ai temi finanza strategica, sostenibilità e valutazione d’impresa. 

Secondo Perrini – tra le altre cose, professore ordinario di Economia della gestione delle imprese presso il dipartimento di Management e Tecnologia dell’Università Bocconi e associate Dean for sustainability dell’SDA Bocconi School of Management – c’è un modo di fare sostenibilità, serio e senza sconti, che crea valore, e poi c’è tutto il resto, dal greenwashing ai bilanci parziali o falsati. 

Le strette dell’Ue stanno tracciando un andamento preciso e non più procrastinabile. «È un elemento che tutti dovranno considerare a partire dal 2025, perché, al di là della normativa inglese o europea, i principi di valutazione internazionale, e quindi i Piv (principi italiani di valutazione), dovranno partire da un’analisi strategica che considera c l’integrazione dei fattori Esg e il loro impatto sul valore».

L’unità introdotta da Clearwater nasce per rispondere all’urgenza odierna: diventare più sostenibili.

Il servizio di Esg Advisory è nato in UK in risposta alla normativa, già in vigore dal 2023, sulla sostenibilità, sul suo reporting e sugli obiettivi di riduzione delle emissioni “Net Zero” al 2050. In particolare, da quest’anno, moltissime delle operazioni che Clearwater UK porta avanti con i fondi di investimento di private equity, nel 70% dei casi e più l’investitore chiede un checkup Esg prima di iniziare qualsiasi tipo di trattativa e negoziazione.

Mentre prima?

Prima si iniziava la trattativa e solo a un punto abbastanza avanzato del processo si richiedeva la due diligence, oltre quella legale, fiscale, industriale ecc. anche ambientale o di sostenibilità… Adesso, per via di queste normative anche in Europa, compresa quella sui fondi (SFRD) e quella sulle imprese (CSRD e CSDDD), è necessario che tale lavoro venga presentato nei primi passaggi per valutare lo stato di salute Esg della società o il grado di idoneità ad entrare in un portafoglio. È in base a questo livello iniziale che, l’investitore istituzionale decide se diventare effettivamente un compratore.

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letizia.ceriani@lcpublishinggroup.it

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