Gli attori coinvolti nel bond tier da 200 milioni di Credemholding
Credemholding ha emesso un bond tier 2 subordinato da 200 milioni di euro, a valere sul Programma EMTN, approvato in data 15 luglio 2024 e recentemente oggetto di supplemento in data 12 maggio 2025.
L’obbligazione ha una scadenza prevista per maggio 2037 con possibilità per l’emittente di richiamare il titolo a maggio 2032 e pagherà una cedola del 4,612% fino a maggio 2032. La cedola, in caso di mancato richiamo del titolo, verrà rideterminata a maggio 2032 sulla base del tasso swap a 5 anni più uno spread di 215 punti base. La data di valuta sarà il 21 maggio 2025.
LE BANCHE E GLI ADVISOR
Il collocamento dell’emissione è stato gestito da Barclays, Bnp Paribas e Morgan Stanley in qualità di lead manager.
Inoltre, DLA Piper ha curato gli aspetti fiscali dell’operazione, mentre Clifford Chance ha assistito gli istituti finanziari joint bookrunner.
L’EMISSIONE
L’operazione ha consentito a Credito Emiliano – Gruppo Bancario Credem di incrementare la propria solida posizione di capitale, in quanto Credemholding (che detiene il 79,82% delle azioni di Credito Emiliano), secondo il Regolamento Bancario Europeo, è il soggetto consolidante del perimetro prudenziale, seppur non rientri nel Gruppo Bancario.
All’emissione fa seguito un’operazione mirror di Credito Emiliano, che emetterà il medesimo strumento, con pari valuta, interamente sottoscritto da Credemholding. Questa emissione si inserisce nel più ampio percorso del Gruppo Credem che mira a creare valore a lungo termine per azionisti e stakeholder.
Il book finale vede ordini da più di 80 investitori per un totale superiore a 1 miliardo di euro e una richiesta finale pari a oltre 5 volte l’offerta. Il 37% dell’emissione è stato collocato a investitori istituzionali italiani, mentre il restante 63% è stato collocato a investitori esteri, principalmente Germania/Austria/Svizzera (38%), UK (10%) e Francia (8%). Con riferimento alla tipologia di investitori, hanno sottoscritto principalmente banche (39%), fondi di investimento (34%) e assicurazioni e fondi pensione (21%).