Rocco Benetton recede sull’8,75% della holding Ricerca
Rocco Benetton, quartogenito dell’imprenditore 90enne Luciano Benetton (in foto), ha esercitato il recesso sulla sua quota dell’8,75% di Ricerca, cassaforte familiare di cui è azionista insieme agli altri tre fratelli e al padre e che detiene il 20% della holding Edizione, capogruppo dell’impero finanziario della famiglia Benetton.
Il recesso di Rocco Benetton sarebbe dovuto a divergenze sulla linea impostata da Luciano per l’ingresso nella società di famiglia di Brando Benetton, quinto figlio 32enne frutto della relazione con l’imprenditrice Marina Salamon. Secondo le stime, dal recesso Rocco Benetton avrebbe incassato una cifra attorno ai 250 milioni di euro. Che dovranno arrivare da cessioni o da un prestito considerato che al 31 dicembre 2024 la cassa di Ricerca ammonta a soli 26 milioni di euro.
Stando alle ricostruzioni di “Milano Finanza”, la decisione risale al 15 aprile scorso. Quel giorno Luciano Benetton e i figli si sono riuniti davanti al notaio Paolo Talice di Treviso per approvare una profonda riscrittura dello statuto di Ricerca. Luciano Benetton ha delineato uno schema che, garantendo parità di diritti economici a tutti e cinque i figli, attribuisce poteri gestionali al solo Alessandro, attraverso un complesso sistema di diverse categorie di azioni.
Per Brando, in particolare, oggi fuori dall’azionariato, è stato disposto l’ingresso nel libro soci solo al momento della successione del padre ma esclusivamente con azioni che gli conferiscono i più ampi diritti economici (sotto forma di dividendi) e di recesso, a fronte però di poteri di governance assenti. Questo, come espressamente indicato negli atti, per blindare il controllo della holding nelle mani dei soli “fratelli germani” (cioè figli degli stessi genitori). Tuttavia, Rocco Benetton ha votato contro la riforma e due giorni dopo ha esercitato il diritto di recesso per le sue azioni.