Tuidi chiude un round da 3 milioni di euro

Tuidi, startup fondata da Giulio Martinacci e Vincenzo Morelli (in foto) specializzata nello sviluppo di piattaforme proprietarie di machine learning per la grande distribuzione organizzata, ha chiuso un seed round da 3 milioni di euro.

L’aumento di capitale è stato sottoscritto da: Vertis, tramite i fondi Vertis Venture 6 Digital Sud, parzialmente finanziato dall’Unione Europea Next Generation EU, e Vertis Venture 7 Digital Puglia; Azimut tramite i fondi Azimut Eltif Venture Capital ALIcrowd III e IV e il fondo Azimut Digital Equity Italy, gestiti da Azimut Libera Impresa. All’operazione ha partecipato anche Qberg, azienda attiva nel settore del market research e price intelligence, che avrà anche un ruolo di partner strategico al piano di sviluppo.

I DETTAGLI

Con questo passaggio la startup punta a rafforzare il suo posizionamento di brand tecnologico sul mercato potenziando ulteriormente i propri prodotti anche grazie all’utilizzo di agenti IA e IA generativa. Tuidi ambisce a guidare la trasformazione quotidiana della grande distribuzione italiana, traducendo la complessità dei dati in scelte operative concrete per i punti vendita.

L’impatto della tecnologia di Tuidi si misura già nei risultati dei propri clienti: aumenti delle vendite fino al 2% e diminuzione dei costi degli ordini fino al 10%. Con oltre 620 milioni di prodotti gestiti attraverso Delphi, la società ha già contribuito a ridurre sprechi, migliorare le performance di vendita e ottimizzare l’efficienza operativa di realtà come Conad Centro Nord, Maiora, Retail Pro, Ama Crai Est e Gruppo Romano.

I COMMENTI

“Al centro dell’offerta di Tuidi c’è Delphi, la piattaforma che agisce da controller di punto vendita: un sistema che suggerisce quotidianamente come gestire l’approvvigionamento, i prezzi di sell-out, gli assortimenti e i turni del personale. Il cuore della soluzione è rappresentato dai modelli di machine learning proprietari che elaborano milioni di dati, incrociandoli con variabili interne ed esterne al fine di anticipare i comportamenti di acquisto dei consumatori e migliorare i processi operativi all’interno del punto di vendita”, spiega il cofondatore Vincenzo Morelli.

“L’Italia ha nell’alimentare uno dei suoi settori più iconici e riconosciuti nel mondo. Il nostro obiettivo è far sì che diventi anche un modello di innovazione tecnologica. Un Paese in cui il foodtech non sia una promessa futura, ma una leva reale di competitività, sostenibilità e qualità per consumatori e retailer”, spiegano i fondatori di Tuidi.

Per Giacomo Giurazza, partner di Vertis, il valore dell’innovazione è evidente già dall’esperienza quotidiana del consumatore: “Da consumatore vedo ogni giorno problemi nei supermercati: da scaffali vuoti a prezzi che non soddisfano le aspettative. Tuidi dimostra che esiste una tecnologia all’avanguardia capace di affrontare queste criticità reali. Per questo vogliamo supportarli nel loro percorso di crescita, così da portare l’intera industria alimentare italiana verso standard più elevati di efficienza e innovazione”.

Guido Bocchio, head of venture capital di Azimut Libera Impresa aggiunge: “Con oltre 28 mila punti vendita in tutta Italia, la GDO rappresenta un mondo con molte aree di miglioramento: oltre il 7% del fatturato è eroso da inefficienze come rotture di stock e sprechi che impoveriscono la competitività dei retailer, Tuidi rappresenta la possibilità di migliorare concretamente questo problema”.

Fabrizio Pavone, fondatore e ceo di Qberg, sottolinea il valore strategico della partnership: “L’ingresso di Qberg in Tuidi rappresenta non solo un investimento, ma la scelta di accompagnare una realtà tecnologica capace di incidere sulle dinamiche della GDO. L’avanguardia della loro tecnologia ci ha convinti a intraprendere un percorso comune, con l’obiettivo di sostenerne l’espansione e consolidarne la crescita in una fase decisiva per l’evoluzione del settore”.

valentina.magri@lcpublishinggroup.com

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